Nucleare, Trump: “Teheran è un negoziatore tosto”

Entro la settimana in corso è in programma una nuova riunione con l’Iran sul nucleare. Donald Trump, affermando che Teheran è un negoziatore “tosto”, aveva detto che l’incontro si sarebbe tenuto giovedì 12 giugno. D’altro canto, il Ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato oggi che i nuovi colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti sono previsti domenica 15 giugno. “Il prossimo round di colloqui indiretti Iran-Usa è previsto per domenica prossima a Muscat”, ha dichiarato il portavoce dicasteriale Esmaeil Baqaei, aggiungendo che il ministro degli Esteri e capo negoziatore iraniano Abbas Araghchi “si recherà in Norvegia mercoledì e giovedì”. Intanto, secondo una fonte coinvolta nei colloqui telefonici tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, il premier israeliano avrebbe chiesto al presidente americano di fermare i negoziati con Teheran. Come riporta il quotidiano Haaretz, la fonte ha aggiunto che Trump avrebbe detto a Netanyahu di abbandonare, nel dibattito pubblico, l’argomento di un attacco militare contro i reattori nucleari iraniani. Il primo ministro israeliano, avrebbe aggiunto Trump, non otterrà il via libera per condurre un attacco del genere nel prossimo futuro.

Intanto, Rafael Grossi ha dichiarato che “qualsiasi futuro accordo Iran-Usa sul nucleare dovrà essere verificato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica”. Per il direttore generale dell’Aiea, “le crescenti scorte iraniane di uranio altamente arricchito e le questioni irrisolte sul suo programma rappresentano un serio problema”. Grossi ha espresso rinnovate preoccupazioni per la mancanza di cooperazione dell’Iran, che impedisce le ispezioni dell’Aiea e la verifica delle sue attività nucleari. “Fino a quando l’Iran non collaborerà con l’Agenzia nella risoluzione delle questioni di salvaguardia – ha aggiunto – l’Aiea non sarà in grado di garantire che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico”. La situazione è aggravata, secondo Grossi, dalla decisione del Paese di interrompere l’attuazione di alcune disposizioni dell’accordo di salvaguardia, un obbligo legale ai sensi del diritto internazionale e dal rapido accumulo di oltre 400 chilogrammi di uranio altamente arricchito. Per Grossi, “l’effetto della stabilizzazione della situazione in Iran per quanto riguarda il suo programma nucleare sarà immediato e porterà il Medio Oriente più vicino alla pace e alla prosperità”.

Aggiornato il 10 giugno 2025 alle ore 16:24