Europa, Italia e il rischio jihadista

È tornato il terrorismo in Europa. L’anno scorso ha segnato un preoccupante ritorno in auge della minaccia fondamentalista nel Vecchio continente, come spiega nel suo articolo per Il Tempo Francesca Musacchio. Gli attentati sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente e, dietro questa escalation, c’è – secondo i Servizi segreti – un chiaro filo conduttore: la guerra nella Striscia di Gaza. Più della metà degli attacchi hanno avuto un legame diretto con il conflitto mediorientale, tra rivendicazioni postume dell’Isis e giuramenti di fedeltà degli attentatori. E a confermare questa tendenza ci sono i bersagli: obiettivi ebraici e israeliani sempre più presi di mira. La Relazione annuale 2025 sulla politica dell’informazione per la sicurezza, presentata ieri a Roma, mette nero su bianco un dato allarmante: il terrorismo islamista è una minaccia più viva che mai. Dopo gli anni bui degli attentati del Bataclan – di cui a novembre ricorre il decennale – l’ombra jihadista non si è mai dissolta del tutto. Anzi. Nonostante le sconfitte in Siria e Iraq, gruppi come l’Isis hanno saputo riorganizzarsi, sfruttando la crisi di Gaza come leva propagandistica per reclutare nuove leve e ispirare lupi solitari.

“Israele e il tema della Striscia di Gaza rappresentano la costante di 9 dei 12 attentati che si sono svolti in Europa nel 2024” ha dichiarato il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), Vittorio Rizzi, durante la presentazione del rapporto. Ma il dato che fa riflettere ancora di più è l’età degli attentatori: giovani sotto i 30 anni, molti addirittura minorenni. “Questi eventi hanno evidenziato una costante minaccia verso gli obiettivi ebraici a livello mondiale e in particolare in Europa” ha aggiunto Rizzi, sottolineando un ulteriore aspetto inquietante: “Si è notata anche una convergenza di interessi tra l’estremismo violento di destra e le tematiche di antisemitismo e jihadismo». Gli attentati del 2024 hanno riportato in primo piano uno scenario che l’Europa sperava di aver lasciato alle spalle. Il modus operandi segue uno schema ormai noto: attacchi condotti principalmente con armi bianche, mentre in misura minore si sono registrati assalti con armi da fuoco e ordigni esplosivi. Il tutto alimentato da un sottobosco estremista sempre più attivo, tra cui spiccano i simpatizzanti di Hamas.

Oltre ai jihadisti sunniti, il rapporto dell’intelligence lancia un allarme anche sulla minaccia sciita, meno visibile ma altrettanto pericolosa. Gruppi legati all’Asse della Resistenza, come Hezbollah, operano in Europa attraverso una rete silenziosa ma ben radicata, con il supporto dell’Iran. Tra finanziamenti illeciti, logistica e reclutamento, il rischio è che questa infrastruttura terroristica possa attivarsi in qualsiasi momento. Ma non è solo il Medio Oriente a tenere alta la tensione. Secondo il report, Africa e Asia Centrale restano i principali serbatoi di instabilità, con al-Qaeda e Isis in piena espansione grazie al vuoto di potere lasciato dai governi locali.

Un nome che torna con prepotenza nella relazione è quello dell’Islamic State Khorasan Province (Iskp), il braccio afghano dell’Isis, considerato tra i gruppi più pericolosi in circolazione. La sua presenza in Europa è stata facilitata da una falla nei sistemi di sicurezza legata alla guerra in Ucraina: il caos geopolitico ha permesso a diversi membri dell’Iskp di infiltrarsi nello spazio Schengen. In particolare, la rotta balcanica si è confermata una via daccesso privilegiata per jihadisti provenienti dalle repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale e dal Caucaso. Alcuni di loro sono poi stati identificati come parte di cellule terroristiche pronte a colpire. Ma a rendere l’Iskp ancora più pericoloso è la sua struttura fluida e decentralizzata: nessun leader riconosciuto, nessuna gerarchia, solo un insieme di individui radicalizzati pronti ad agire per conto proprio. Questo lo differenzia dal Daesh tradizionale e rende il gruppo difficilissimo da individuare e neutralizzare.

Aggiornato il 05 marzo 2025 alle ore 14:54