La Cdu ha votato con Alternative für Deutschland

In Germania si apre un nuovo capitolo. Per la prima volta nella storia l’Unione cristiano-democratica ha votato insieme alla destra di Alternative für Deutschland per raggiungere la maggioranza. Non era mai successo prima. Con 348 voti a favore, il Bundestag ha approvato la mozione della Cdu per una stretta sullimmigrazione, gettando le basi per un cambio di passo che una fetta importante della popolazione tedesca chiedeva da tempo. Tra controlli rafforzati alle frontiere e procedure più rapide per le espulsioni, la mozione risponderebbe – condizionale d’obbligo vista la maggioranza, fragile, ancora al governo – a un’esigenza sempre più sentita dai cittadini: riportare ordine e sicurezza in un sistema che, secondo il leader dell’Unione Friedrich Merz, è “disfunzionale” e incapace di gestire i flussi migratori. Il voto di Cdu e AfD potrebbe scatenare una reazione a catena che potrebbe sancire la fine assoluta del cancelliere Olaf Scholz e della sua coalizione. Ma Merz ha respinto ogni attacco con fermezza: “Una decisione giusta resta giusta, indipendentemente da chi la sostiene”. 

La tensione era alle stelle già prima del voto. Scholz ha attaccato frontalmente Merz, accusandolo di “un errore imperdonabile” e paragonandolo a Viktor Orbán. “Nessun cancelliere cristiano-democratico avrebbe mai fatto una cosa del genere, né Konrad Adenauer, né Helmut Kohl, né Angela Merkel”, ha detto in un discorso infuocato. Ma il leader della Cdu non si è lasciato intimidire e ha contrattaccato: “Se altri Paesi europei come Italia, Danimarca e Svezia adottano misure più severe, perché la Germania dovrebbe restare indietro?”. A spingere per un cambio di rotta è anche il clima nel Paese, scosso dall’ennesimo episodio di violenza: pochi giorni fa, un richiedente asilo afghano ha accoltellato a morte un bambino di due anni e un uomo che ha tentato di difenderlo in Baviera. Un fatto che ha sconvolto l’opinione pubblica e dato nuova forza alla richiesta di politiche più rigide. Scholz ha provato a minimizzare, affermando che “gli attentati si sarebbero potuti evitare applicando le leggi già in vigore”. Ma per la Cdu è la prova che il governo non ha fatto abbastanza.

Il voto ha rappresentato una vittoria anche per l’AfD, che ha definito la giornatastorica”. La leader Alice Weidel ha colto l’occasione per chiedere a Merz di riconsiderare il “cordone sanitario” che lo separa dal suo partito. Ma il leader dell’Unione ha subito chiarito la sua posizione: “Mi alleerò solo con forze democratiche”. Tuttavia, ha anche sottolineato che la questione migratoria non può essere ridotta a uno scontro ideologico. “Il nostro Paese ha bisogno di soluzioni concrete, non di slogan”, ha ribadito. Il voto del Bundestag segna un momento cruciale per la Germania, che si avvicina sempre più al modello di altri Paesi europei che hanno già adottato misure più rigide per il controllo dell’immigrazione. Venerdì prossimo si voterà per una legge vera e propria, e il 23 febbraio ci saranno le elezioni. Le ultime proiezioni di Europe Elects parlano da sole.

Aggiornato il 30 gennaio 2025 alle ore 18:11