Incontrare Vladimir Putin e porre fine alla guerra “il più velocemente possibile”. Nel primo giorno di insediamento, il nuovo presidente degli Stati Uniti ha parlato di Russia e Ucraina. Con la sua consueta sicurezza, Donald Trump ha ribadito una promessa fatta durante la campagna elettorale: porre fine al conflitto in corso. Per farlo entro 24 ore dall’insediamento, “mi restano ancora 12 ore per centrare l’obiettivo”, ha ironizzato, aggiungendo però che la sua priorità è mettere la parola fine a una guerra che, secondo lui, non avrebbe mai dovuto iniziare. Parlando dallo studio ovale, il tycoon ha insistito sulla necessità di trovare un accordo. “Cercheremo di farlo il più velocemente possibile”, ha dichiarato, puntando il dito contro Putin: “Non sedersi al tavolo delle trattative significa distruggere la Russia”.
Secondo Trump, Mosca starebbe pagando un prezzo altissimo, con “un milione di uomini” persi nel conflitto, mentre l’Ucraina avrebbe registrato “700mila perdite”. Numeri che, al di là delle cifre esatte, disegnano un quadro di devastazione. “Credo che la Russia finirà in grossi guai”, ha aggiunto il presidente americano, sottolineando però di aver sempre avuto un buon rapporto personale con Putin. “Spero voglia giungere a un accordo. Zelensky è pronto a negoziare”, ha concluso.
Nel primo giorno di scuola, Anche Volodymyr Zelensky ha mandato un messaggio a The Donald: “Lavoriamo insieme per un secolo di democrazie”. Le parole di Trump trovano eco a Kiev, dove il presidente ucraino Zelensky si è congratulato per l’insediamento del nuovo inquilino della Casa Bianca. “Questo è un giorno di cambiamento e di speranza”, ha scritto Zelensky su X, esprimendo fiducia nella capacità del neo presidente di trovare una soluzione al conflitto. Il capo di Kiev ha inoltre sottolineato l’importanza di collaborare per garantire che il XXI secolo sia “un periodo di prosperità per le democrazie, non per chi spera nel loro fallimento”. Il leader ucraino ha anche rilanciato l’idea di una cooperazione attiva tra Stati Uniti e Ucraina: “Siamo più forti insieme e possiamo portare maggiore sicurezza, stabilità e crescita economica al mondo”.
Mentre Trump si prepara al confronto con Putin, il leader russo ha scelto di rafforzare i legami con la Cina. I due Paesi amici hanno organizzato una videoconferenza neanche 24 ore dopo l’Inauguration day. Il capo del Cremlino ha definito il colloquio una “tradizione consolidata” per fare il punto sulle collaborazioni e progettare nuovi obiettivi. Secondo il presidente russo, l’alleanza tra Mosca e Pechino rappresenta un “fattore stabilizzante” negli affari internazionali, un messaggio diretto a chi teme l’espansione dell’influenza cinese-russa. Dal canto suo, Xi Jinping ha ribadito l’impegno della Cina a sostenere il ruolo centrale delle Nazioni unite e a proteggere i diritti dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza. “Insieme alla Russia, difenderemo il sistema internazionale incentrato sull’Onu e le conquiste della Seconda Guerra mondiale”, ha dichiarato, sottolineando il valore della cooperazione bilaterale per riformare il sistema di governance globale.
Da un lato, gli Stati Uniti cercano di riaffermare il loro ruolo di mediatori, con Trump che punta sulla sua strategia di “pace attraverso la forza”. Dall’altro, Mosca e Pechino rafforzano un’alleanza che mira a contrastare l’influenza occidentale e a ridisegnare le regole del gioco globale.
Aggiornato il 21 gennaio 2025 alle ore 16:02