Anche i mercenari colombiani lavorano in Sudan

Le vistose guerre in atto e i continui colpi di Stato che proliferano in Africa hanno messo in evidenza il ruolo sempre più determinante dei mercenari, soprattutto quelli che aderiscono al gruppo Wagner, poi rinominato Africa corps dopo l’oscura e dubbia morte del capo assoluto Evgenij Prigozhin, ma che la “comunicazione” generalista continua a identificarli con il nome originale. In questi gruppi di contractor diffusi negli scenari di guerra sia russo-ucraini che africani, sono arruolati una moltitudine di nazionalità, anche se prevalentemente sono dell’area russa, africani e arabi, ma non mancano elementi euro-asiatici e occidentali. Tuttavia, a fine novembre al confine tra Libia e Sudan, dove normalmente si verificano scontri fra fazioni e tribù “variabilmente” rivali, sono stati trovati, da milizie filogovernative sudanesi, passaporti e carte di identità colombiani. A conferma di questi ritrovamenti documentali alcune fonti di informazione rivelano la presenza in Sudan di oltre 300 mercenari provenienti dalla Colombia, che prestano il loro servizio al soldo delle Forze di supporto rapido, Rfs, del generale ribelle Mohammed Hamdan Daglo, meglio noto come “Hemetti”.

Hemetti è il generale ex “braccio rapido” dell’esercito regolare sudanese, che ha innescato dall’aprile 2023 una catastrofica guerra civile contro il generale Abdel Fattah Abdelrahman Burhan, presidente del Consiglio sovrano di transizioneCst, salito al potere ad ottobre 2021 a seguito di un colpo di stato che ha deposto Abdalla Hamdok, tutt’oggi pare in “dorati” arresti domiciliari, che a sua volta nel 2019 nel quadro della cosiddetta “transizione democratica”, aveva spodestato la trentennale dittatura di Omar Hassan el Bashir. La guerra civile del 2023 esplose dopo un tentativo di golpe da parte delle Rsf contro il governo militare del Sudan. Ad oggi si contano oltre 60mila morti e almeno 11 milioni di sfollati. Le milizie ribelli di Hemetti, ma anche altri gruppi armati semianarchici, sono accusati di crimini soprattutto contro le donne sudanesi e i civili in generale.

Comunque la questione dei mercenari colombiani in Sudan ha destato interesse e scalpore in Colombia e non solo, in quanto il giornale colombiano indipendente La Silla Vacía, ha rivelato che molti di questi mercenari sono ex militari e sono stati attratti in questa parte dell’Africa con la promessa di essere ingaggiati come forze di sicurezza per gli impianti petroliferi che gli Emirati Arabi Uniti gestiscono in Sudan, trovandosi invece coinvolti nella devastante guerra civile sudanese.

La conferma di tale impegno dei mercenari colombiani in Sudan è stata, in particolare, il ritrovamento del documento di identità di Christian Lombana Moncayo, un ex militare graduato colombiano in pensione. Tale scoperta si è verificata durante uno dei frequenti scontri a fuoco tra i militari regolari sudanesi (che comunque appoggiano un governo golpista), contro le forze ribelli Rsf. In pratica le forze governative hanno attaccato un convoglio che viaggiava al confine del Sudan con la Libia e che trasportava reclute straniere da assoldare con i ribelli sudanesi. Sempre da fonte colombiana risulta che almeno una cinquantina di mercenari colombiani sono oggi trattenuti in Sudan, e secondo quanto testimoniato da un miliziano colombiano al giornale La Silla Vacía, il loro ingaggio era per sorveglianza, invece si sono trovati a combattere in una guerra civile. Insomma una affermazione che disegna questi contractor come degli ingenui sprovveduti. In pratica sembra che più che una prestazione da uomini della sicurezza, questa modalità di ingaggio si configuri meglio in un una tipologia di traffico di essere umani. Comunque tale situazione ha aperto un varco sulle informazioni che riguardano i mercenari colombiani, infatti risulta che siano presenti con tali ruoli ed in questi scenari già dal 2021.

Inoltre questo mercato umano di combattenti “prezzolati” provenienti dalla Colombia, è coordinato dalla società di collocamento A4SI, che sembra controllata da un controverso personaggio legato al mondo militare colombiano e al narco traffico, l’ex colonnello dell’esercito Alvaro Quijano. Gli stipendi di questi mercenari si aggirano intorno ai 3500 dollari mensili, ma i pagamenti sembra non siano puntuali. Da questo teatro non sono esclusi i mercenari Wagner che sono al soldo di Hemetti, come i mercenari colombiani. Il gruppo Wagner ha un ruolo fondamentale nella potenza offensiva delle Rsf, ai quali fornisce anche equipaggiamento, mezzi militari blindati ed elicotteri di fabbricazione russa. Comunque dal 2019, anno della deposizione del dittatore Omar Hassan el Bashir, fino al 2023 inizio guerra civile, i due generali, il governativo al-Burhan e il ribelle Hemetti, governavano insieme il Sudan ed erano fedeli collaboratori per gli interessi russi nel Paese. In particolare, tra una sanzione occidentale ed un’altra, sfruttavano le riserve auree del Sudan finanziando gli sforzi bellici di Vladimir Putin in Ucraina.

Quindi i Wagner operavano con ambo i generali. Tuttavia, oggi il governo sudanese nega qualsiasi legame con Wagner. In questo quadro è emerso anche che dall’inizio della invasione russa in Ucraina i mercenari colombiani avrebbero combattuto su entrambi i fronti del conflitto. Infatti ad agosto alcuni mercenari colombiani, presumibilmente arruolati nell'unità ucraina “Carpathian sich”, sono stati arrestati a Caracas, capitale venezuelana, di ritorno dall’Ucraina. Ricordo che il presidente venezuelano Nicolás Maduro è un fedele alleato di Putin. Poi, questi mercenari colombiani sono stati consegnati ai russi. La legge russa prevede per il reato di mercenarismo 15 anni di prigione e questo è quanto spetta ai colombiani arrestati.

Alla luce dei fatti non sembra che i contractors colombiani siano degli inesperti armati caduti involontariamente nel pantano sudanese, anche perché la loro ombra incombe anche nell’assassinio, nel 2021, del presidente di Haiti, Jovenel Moïse, Paese oggi sprofondato in crisi socio-politica e tenuto sotto osservazione internazionale. Inoltre la Colombia è notoriamente un Paese dove la criminalità tocca livelli elevatissimi, e rimane dubbioso credere che l’organizzazione dei mercenari colombiani possa trovarsi in situazioni non volute o non previste.

Aggiornato il 09 dicembre 2024 alle ore 09:49