L’esito delle Legislative in Francia potrebbe complicare non poco la rielezione di Ursula von der Leyen. Mancano poco più di due settimane al voto che confermerà le nomine dei top jobs dell’Unione europea, con i lavori della decima legislatura che prenderanno il via ufficialmente il 16 luglio prossimo. Dopo la vittoria del Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen al primo turno, e con l’inizio del semestre di presidenza dell’Ue dell’Ungheria di Viktor Orbán, un grande movimento di destre si sta mettendo in moto per creare le intese all’Eurocamera, l’unico grande ostacolo frapposto tra von der Leyen e la sua riconferma a capo della Commissione europea. La presidente è cosciente del fatto che per evitare la “trappola” dei franchi tiratori dovrà negoziare al di fuori della coalizione di Ppe-Socialisti-Renew europe, ma lo spazio di manovra potrebbe non essere abbastanza.
Per questo motivo Ursula ha ricevuto il capo dei Verdi, l’olandese Bas Eickhout, che però non ha cambiato la sua linea: niente alleanze con una maggioranza che fa patti con la destra. Soprattutto con il Gruppo dei conservatori e riformisti europei (Ecr), di cui fa parte anche la premier Giorgia Meloni, e che potrebbe votare la fiducia a von der Leyen. L’impressione è che se la presidente di Commissione vorrà racimolare i voti dei meloniani, dovrà lasciar perdere le vie ufficiali. Infatti, un incontro con Ecr potrebbe significare un punto di non ritorno per i Verdi di Eickhout. E non è neanche detto che i Conservatori si spenderanno per la rielezione di Ursula, visto che non è ancora arrivato l’endorsement ufficiale di Ecr.
Nel frattempo Orbán, che si è recato a Kiev per la prima volta dall’inizio della guerra per incontrare Volodymyr Zelensky per “costruire la pace”, sta cercando nuovi alleati per il suo eurogruppo, i Patrioti. Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha giurato fedeltà alla compagine ideata dal premier ungherese, che potrebbe includere anche i polacchi di Diritto e giustizia (Pis). Per questo motivo, Meloni vorrebbe sbrigarsi a blindare le alleanze di Ecr, per evitare defezioni dell’ultimo minuto. Giustamente, i Patrioti fanno gola anche a Identità e democrazia (Id), che ha rinviato la sua riunione costitutiva all’8 luglio. Con il risultato definitivo in patria, Le Pen potrà prendere una decisione a bocce ferme. Conservatori o il nuovo gruppo di Orbán? Questo è il dilemma.
Aggiornato il 02 luglio 2024 alle ore 11:31