Ok al pacchetto di riforme targato Milei, scontri a Buenos Aires

La polizia in assetto antisommossa. I gas lacrimogeni e gli idranti per disperdere i manifestanti dell’opposizione. Un clima incendiario quello vissuto all’esterno, mentre il Senato argentino approvava il pacchetto di riforme del Governo di Javier Milei. Ovvero la Legge Base, che riguarda deregulation e privatizzazioni. Un “disco verde” in cui ha pesato, in maniera decisiva, il voto della presidente del Palazzo sull’Avenida de Mayo, Victoria Villarruel. Il testo, per la cronaca, ha subito più di 40 modifiche nel corso del dibattito. E ora dovrà tornare all’esame della Camera dei deputati per la definitiva approvazione. La votazione è avvenuta, come detto, in un clima di alta tensione.

L’Ufficio di presidenza della Repubblica, in una nota, si è congratulato “con le forze di sicurezza per l’eccellente operato, reprimendo i gruppi terroristi che con bastoni, pietre e granate hanno cercato di perpetrare un colpo di Stato attentando contro il normale funzionamento del Parlamento”. Il bilancio degli incidenti reso noto dalle autorità, al momento provvisorio, ha parlato di almeno 24 arresti e 20 feriti tra gli agenti. Allo stesso tempo, non è ancora chiaro il numero di feriti tra i manifestanti. Una delle persone arrestate, è stato spiegato, sarebbe stata trovata in possesso di una granata, poi risultata di tipo chimico.

Una giornata di ordinaria follia, insomma, quella andata in scena nelle vie vicine al Congresso. I primi tafferugli si sono registrati nel pomeriggio, quando gli agenti hanno cercato di far rispettare il nuovo protocollo anti-picchetti, contenendo i facinorosi nella piazza davanti al Parlamento. La polizia, a sua volta, ha utilizzato lacrimogeni, camion idranti e le cariche in risposta ai lanci di molotov e delle pietre. Distrutta dalle fiamme un’auto di un canale televisivo. Stessa sorte per i cassonetti usati come barricate.

Aggiornato il 13 giugno 2024 alle ore 16:16