Per lui non è la “fine” ma un punto di svolta. Quasi che non contasse che il principale partito dell’opposizione abbia vinto le elezioni locali, assicurandosi così il controllo delle maggiori città principali del Paese. Vittorie registrate a Istanbul e Ankara – Ekrem Imamoğlu ha portato a casa un secondo mandato da sindaco e ha detto “è finito il declino della democrazia” – senza dimenticare i consensi nelle zone più conservatrici del Paese. Parliamo della Turchia: 61 milioni di cittadini che hanno potuto votare, più di un milione di giovani elettori andati alle urne per la prima volta. L’affluenza è stata superiore al 78 per cento. A Recep Tayyip Erdoğan non è restato che ammettere quanto maturato sul campo. Ovvero una cocente sconfitta. “Purtroppo non abbiamo potuto ottenere il risultato che volevamo alle elezioni”. Mentre Elif Shafak, 52 anni, autrice de La bastarda di Istanbul, in un colloquio con il Corriere della Sera ha osservato: “La Turchia è un Paese complicato che può sorprendere la sua stessa gente. Questa è una vittoria incredibile per l’opposizione una immensa sconfitta per il Governo, che risolleva il morale di chiunque creda nella democrazia”.
Ottantuno le province turche dove erano in programma le elezioni locali, 30 i primi cittadini da eleggere nelle principali città, 1363 quelli nei capoluoghi distrettuali. Alla fine della fiera, i Repubblicani del Chp (Cumhuriyet Halk Partisi) hanno raggiunto un 37,7 per cento a livello nazionale. Il che ha significato il sorpasso sull’Akp (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) di Erdoğan. C’è chi ha titolato “Rivoluzione alle urne”, c’è chi ha detto che la Turchia “è laica e tale rimarrà”. Questo il quadro, mentre il “Sultano” ha dovuto prendere atto della batosta incassata a Istanbul, dove è stato anche sindaco. Va poi ricordato che Recep Tayyip Erdoğan, dieci mesi fa, ovvero nel maggio 2023, ha ottenuto il terzo mandato (52,2 per cento). Adesso la cartina di sole ha assunto altre tonalità. Il motivo? Secondo Elif Shafak “l’economia ha avuto un ruolo ma non è stato l’unico fatto”. E ha sottolineato: “C’era stanchezza. Le persone hanno voglia di cambiamento. Un cambiamento significativo e democratico”.
“Sono felice dei risultati alle elezioni. Gli elettori secolari, democratici e pro-europei della Turchia hanno passato una buona notte. Questa è una reazione alla grave cattiva gestione dell’economia, e alla crescente povertà della popolazione”, ha detto all’Ansa il premio Nobel per la Letteratura, Orhan Pamuk.
Aggiornato il 03 aprile 2024 alle ore 10:05