Un mese di guerra

È trascorso un mese dal massacro di Hamas. Nel frattempo, l’esercito ha attaccato “terroristi di Hamas che erano sistemati in un palazzo, vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza City”. Così il portavoce militare, il quale ha spiegato che “l’attacco è stato compiuto dall’aria e ha comportato esplosioni in un vicino deposito di munizioni”. L’esercito ha poi fatto sapere di aver conquistato anche una roccaforte di Hamas, nella zona nord della Striscia. “All’interno sono stati trovati lanciatori di missili, armi e materiale di intelligence”. Tra le altre cose, archeologi israeliani, che stanno fornendo un supporto all’esercito nel tentativo di identificare i resti umani del massacro di Hamas dello scorso 7 ottobre, hanno segnalato di aver scoperto le spoglie di 10 persone nelle case bruciate nell’attacco. Poi sono stati esaminati i resti rinvenuti in due auto localizzate fuori del luogo dove era allestito il rave party a Reim (qui Hamas ha ucciso 260 persone).

“Voglio andare a Gaza per stare insieme con le mie bambine”. Questo le parole strazianti scritte su X da Maayan Zin, madre di due prigioniere di Hamas. “Le mie figlie, Dafna ed Ella, di quindici e otto anni, sono tenute prigioniere da Hamas a Gaza. Due ragazze sole, dopo aver visto il loro padre brutalmente assassinato. È passato un mese da quando sono state rapite, da quando mi sono state portate via”. Dopodiché ha lanciato un appello a Joe Biden, presidente degli Stati Uniti e al primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu. Il conflitto, intanto, va avanti. Una cellula terroristica ha cercato di lanciare missili anticarro dal Libano verso il nord di Israele, nell’area di Shtula. Un carro armato delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha colpito la postazione. Inoltre l’Idf ha colpito una postazione di Hezbollah, sventando così una minaccia di attacco.

Netanyahu, da par sua, ha raccontato che il bilancio di oltre 10mila morti nella Striscia di Gaza – che è stato fornito dal Ministero della Sanità di Hamas – includerebbe “parecchie migliaia di combattenti palestinesi”. E ha proseguito: “Non prenderei questi numeri al valore nominale. Penso che dobbiamo verificarli, e ci sono parecchie migliaia di combattenti palestinesi, vale a dire, i terroristi di Hamas che sono incorporati in quei numeri”.

Il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, in un punto stampa all’aeroporto belga di Ostenda, ha riferito: “Stiamo valutando l’idea di corridoi marittimi. Il problema al momento è che non ci sono porti operativi sulle coste di Gaza, quindi andrebbe risolto”. Il tutto mentre le forze di sicurezza israeliane, nella notte, hanno arrestato 11 membri di Hamas in Cisgiordania, tra i 28 sospettati di terrorismo: nella città di Tulkarem sono stati trovati esplosivi nascosti e un deposito di armi.

Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 15:51