Israele si prepara all’invasione di Gaza

L’azione terrestre nella parte nord di Gaza condotta dalle forze di fanteria e da mezzi blindati israeliani “rientra nei nostri preparativi per la prossima fase della guerra”. Così ha rivelato il portavoce militare, Daniel Hagari. Durante l’operazione, i militari “hanno ucciso terroristi, e distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. Hanno disinnescato ordigni e neutralizzato imboscate. Il tutto per preparare il terreno alle prossime fasi della guerra”. Un’incursione, quella israeliana, “senza aver subito vittime”. “Le forze di difesa israeliane hanno colpito e ucciso nella zona di Khan Younis il capo del sistema missilistico di Hamas, Hassan al-Abdullah”, ha reso noto l’esercito. Intanto il premier Benjamin Netanyahu, in un discorso alla nazione, ha sottolineato: “Israele si sta preparando per l’invasione di terra a Gaza ma non è possibile dare altri dettagli al momento, il tempismo sarà deciso in base al consenso. Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell’attacco, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese in guerra fino alla vittoria”.

Tornando al conflitto, l’esercito israeliano ha specificato di aver condotto “blitz mirati” all’interno del nord della Striscia, utilizzando tank nell’ambito dei preparativi per le “prossime fasi dei combattimenti. I soldati sono poi usciti dall’area alla fine dell’attività”. Israele, peraltro, sta offrendo “un’opportunità affinché gli ostaggi siano rilasciati”. Questo quanto comunicato, parlando con la Radio Militare, da Michael Herzog, ambasciatore israeliano negli Usa. “Quello che chiediamo – ha insistito – è l’immediato e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi.  “C’è bisogno di una soluzione che garantisca i diritti delle due parti, c'è tanto bisogno di una leadership palestinese autorevole, in grado di difendere il suo popolo. Hamas è il peggiore nemico del popolo palestinese”, è stata la riflessione del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi. Da segnalare che è salito a 224 il numero aggiornato degli ostaggi ancora in mano di Hamas a Gaza, come ha evidenziato il portavoce militare, Daniel Hagari, che ha continuato: “La loro liberazione ha per noi la massima priorità”.

“Lavoriamo perché il conflitto tra Israele e Hamas non diventi regionale. Serve grande prudenza, serve responsabilità. Tutte le iniziative del Governo italiano vanno in questa direzione, fermo restando il diritto di Israele a eliminare le centrali di Hamas. Ma siamo anche preoccupati della preoccupazione palestinese, stiamo facendo il massimo per i nostri connazionali. Non può esserci il cessate il fuoco ma si può trovare un accordo per un’eventuale breve sospensione per far uscire la popolazione civile o i cittadini che hanno doppio passaporto”, ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del summit del Ppe (Partito popolare europeo). Con una postilla: “Il segretario generale Guterres ha chiarito la sua posizione, ha detto cose un po’ diverse e ha spiegato di essere stato male interpretato. Non credo che dobbiamo accendere altre polemiche”. Invece, rispondendo a chi gli faceva presente le dichiarazioni di Recep Tayyip Erdogan, secondo cui i miliziani di Hamas sono “liberatori”, Tajani ha tagliato corto: “La Turchia fa parte della Nato. La posizione italiana è chiara, la ripeto: Hamas è un’organizzazione terroristica”.

Aggiornato il 26 ottobre 2023 alle ore 16:07