Alabama, Kenneth Eugene Smith: l’uomo “ammazzato due volte”

Kenneth Eugene Smith è un 58enne statunitense detenuto nel braccio della morte. L’uomo sarà giustiziato in Alabama attraverso l’inalazione di azoto puro, utilizzato per la prima volta e in maniera sperimentale. Smith è un sopravvissuto. Lo scorso anno era stato sottoposto a un tentativo di soppressione, poi fallito. Il gruppo di morte incaricato dell’esecuzione non era riuscito a individuare le vene dove iniettare il veleno e Smith aveva trascorso più di quattro ore legato a una barella. Dopodiché, superata la mezzanotte non era più stato possibile dare corso all’esecuzione. Per questi motivi, stavolta è stato deciso di praticare l’ipossia di azoto, procurando, dunque, la morte per soffocamento.

Attraverso una maschera il gas viene inalato e l’anidride carbonica espirata. I tessuti corporei iniziano ad avvertire la mancanza di ossigeno e nel giro di quattro-cinque minuti, come sostiene uno studio della East Central University, il detenuto potrebbe morire. Naturalmente, le associazioni per i diritti umani, fra cui la Ong Equal Justice Initiative, sono insorte ritenendo il metodo dell’esecuzione assolutamente barbaro. Kenneth Eugene Smith era stato condannato a morte nel 1988 per aver ucciso su commissione e con diverse coltellate Elizabeth Dorlene Sennett, la moglie di un pastore della Wetside Church of Christ a Sheffield. La sentenza, che lo vedeva inizialmente condannato all’ergastolo, era stata poi convertita da un giudice in pena di morte.

In un’intervista il 58enne si è detto “terrorizzato” all’idea di essere “ammazzato due volte”. L’uso dell’azoto per la pena capitale è autorizzato in tre Stati americani (Alabama, Oklahoma e Mississippi), ma finora non è mai stato applicato. Secondo i rapporti delle autorità federali, che ne hanno approvato l’utilizzo già nel 2018, l’ipossia di azoto dovrebbe portare a “una morte rapida e indolore”, ma gli avvocati di Smith hanno definito la decisione del procuratore generale dell’Alabama, Steve Marshall, “incostituzionale”, evidenziando come anche l’Associazione veterinaria statunitense abbia bandito da circa una decina di anni l’utilizzo dell’azoto per la soppressione degli animali.

Aggiornato il 20 settembre 2023 alle ore 17:19