Fondamentalismi religiosi e culturali

In Francia si vieta l’abaya mentre a Birmingham si danno istruzioni dettagliate su come lapidare una (presunta) adultera. Benvenuti nel terzo millennio dove, se da una parte si vieta di indossare quello che viene considerato un abito “espressamente religioso” – così ha affermato il portavoce del governo di Macron, Olivier Véran – dall’altra, l’imam Sheikh Zakaullah Saleem, viene ripreso mentre spiega come eseguire correttamente una lapidazione scavando “una buca sufficientemente profonda” in modo che la metà inferiore del corpo e le parti intime della donna siano coperte dalla terra, al fine di preservare il suo senso del pudore. Dopodiché si può “procedere con il lancio delle pietre”.

Il video dell’imam della moschea di Green Lane, già noto per alcune delle sue posizioni estremiste, è stato rimosso da YouTube solo dopo aver scatenato un gran polverone, tanto da revocare il finanziamento di due milioni di sterline che era stato assegnato alla struttura di Birmingham, come riportato dal quotidiano inglese The Mail on Sunday.

In Francia, nel frattempo, l’anno scolastico si apre con l’ennesimo divieto dopo una lunga serie di norme che il Parlamento ha introdotto in nome della laicità dello Stato, stato che conta la più grande minoranza musulmana di tutta Europa con oltre cinque milioni di persone. Una escalation cominciata nel 2004 quando a Parigi diventa proibito indossare il velo islamico all’interno delle scuole statali. Nel 2010 viene ampliato al niqab (il velo che copre l’intero corpo della donna compreso il volto) negli spazi pubblici. Nel 2019 alle madri con l’hijab viene vietata la partecipazione alle gite scolastiche dei figli e l’accompagnamento a scuola. Nel 2022 viene vietato anche nelle competizioni atletiche nazionali.

Aggiornato il 04 settembre 2023 alle ore 15:44