I librai della Senna che non vogliono spostarsi

“Non ci possono cacciare come se fossimo degli imbucati”. Il commento, amaro, è quello di Luc Sirop. Lui, 59 anni, è un librario che ha la bancarella sulla riva destra della Senna – come raccontato in un articolo del Corriere della Sera – e, come altri, è a rischio sfratto.

Più precisamente, la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi – che si terranno dal 26 luglio all’11 agosto 2024 – avverrà lungo la Senna. Nel frattempo, la polizia ha indicato ai librai di trasferire gli stand (170) per ragioni di sicurezza legate all’evento in programma il prossimo anno. Librai che, da par loro, hanno iniziato a raccogliere le firme contro l’ordinanza del sindaco, Anne Hidalgo. Quest’ultima, a settembre, dovrebbe incontrare i bouquinistes, che a loro volta stanno ricevendo il sostegno di diversi cittadini. E, a quanto pare, le rassicurazioni che il Comune si farebbe carico delle spese non stanno sortendo effetti positivi.

Una bella gatta da pelare, non c’è che dire. Lo spostamento dovrebbe essere temporaneo, ma i librai non ci stanno: le edicole sono antiche e delicate. Un eventuale trasferimento, sostengono, potrebbe danneggiarle.

“Siamo tristi, amareggiati, prima ancora che arrabbiati – ha confessato Luc Sirop al Corriere della Sera – noi siamo dentro il cuore della città, siamo come la Torre Eiffel; abbiamo resistito ai disordini di piazza, al Covid, resisteremo anche al ministro Darmarin e alla sindaca Hidalgo”.

Intervistato dalla France Presse, Jerome Callais, rappresentante di circa 200 librai dell’Association culturelle des bouquinistes de Paris, aveva notato: “Siamo tra i simboli principali di Parigi, sono 450 anni che ci siamo. Volerci cancellare dal paesaggio quando la celebrazione di questi Giochi dovrebbe essere la celebrazione di Parigi mi pare un po’ folle”.

Aggiornato il 08 agosto 2023 alle ore 16:55