Avrebbero inalato gas tossico in una scuola di Qom, a sud di Teheran. Sono sette le studentesse portate in ospedale: lo fa sapere Hrana, agenzia degli attivisti dei diritti umani iraniani.
Nuove circostanze, insomma, che si aggiungono a quelle degli ultimi giorni. Una situazione, purtroppo, che va ripetendosi. Infatti, da fine novembre sarebbero oltre 5mila le ragazze rimaste intossicate a scuola in 26 province del Paese. Vicende, queste, che vanno avanti mentre, secondo quanto emerso, le autorità non avrebbero al momento identificato dei responsabili.
Gli attivisti, da par loro, sono dell’avviso che le intossicazioni rappresenterebbero una vendetta del Governo contro le giovani, a causa della loro partecipazione alle proteste anti-governative iniziate a fine settembre, dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale, poiché non avrebbe indossato il velo in maniera corretta.
Dicevamo che i casi non sono mancati nelle scorse ore. Per esempio, venti studentesse sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas in una scuola di Tabriz, nella parte nord ovest del Paese. A riferirlo è l’agenzia Irna: le giovani sono state trasportate in ospedale e presentavano dei problemi respiratori.
E poi cinque studentesse della scuola femminile 22-Bahman di Naghadeh, nella provincia dell’Azerbaigian occidentale nel nord ovest del Paese, sono state ricoverate dopo avere inalato gas tossico proprio mentre si trovavano nel plesso.
Aggiornato il 05 aprile 2023 alle ore 15:41