Allarme raid in tutta l’Ucraina

Allarme raid in tutta l’Ucraina: questo è quanto riportato dall’Ukrainska Pravda. Un’allerta aerea relativa a tutto il Paese che è stata dichiarata a causa del decollo di velivoli russi sul territorio della Bielorussia. In sostanza, è stato registrato il decollo di un A-50 a Machulyshchy e di un jet da combattimento a Baranovichi. Poi, un Mig-31K dell’aeronautica russa con il numero Rf-92215 è stato segnalato mentre decollava a Machulyshchy. Il Mig-31K può trasportare missili Dagger. “La nostra difesa antiaerea non può intercettare questi missili, quindi, ad ogni decollo, viene annunciato un allarme aereo in tutta l'Ucraina” ha riferito, da par sua, Kiev.

La capitale ucraina, peraltro, ha espresso il timore di subire attacchi russi in vista della notte di Capodanno. Per la cronaca, il ministro ucraino dell’Energia, Herman Halushchenko, ha indicato la sua preoccupazione parlando martedì alla televisione ucraina, segnalando che la situazione energetica in Ucraina rischia di rimanere “davvero difficile”, per il pericolo persistente di bombardamenti russi.

Nel frattempo, non sta cessando il deficit di elettricità nella rete ucraina, peraltro cresciuto mercoledì a causa del bombardamento delle infrastrutture del gas nell’Ucraina orientale, in base all’ultimo aggiornamento dell’azienda elettrica statale Ukrenergo, che ha specificato in una nota citata dalla Cnn: “A partire dal 28 dicembre il deficit elettrico nel sistema è aumentato. Ciò è dovuto all’arresto di alcune unità di centrali elettriche a causa del bombardamento delle infrastrutture del gas nella regione orientale”. Un deficit che, da una parte, non ha provocato ulteriori restrizioni di potenza, visto il “clima relativamente caldo”. Ma, per altro verso, “la capacità disponibile nel sistema non è sufficiente per soddisfare tutte le esigenze dei consumatori nel Paese. A tal proposito, tutte le regioni sono state informate sui limiti di consumo, il cui superamento comporta la necessità di blackout di emergenza”.

Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha denunciato in un post su Telegram, come indicato da Ukrinform: “Non c’è posto che non sia coperto di sangue a Bakhmut, nella regione del Donetsk, solo pochi civili continuano a vivere in città. L’anno scorso vivevano lì 70mila persone. Ora vi sono rimasti solo pochi civili. Non c’è posto che non sia coperto di sangue. Non c’è ora in cui il terribile ruggito dell’artiglieria non risuoni. Tuttavia, Bakhmut resiste. La nostra difesa, le nostre forze stanno in piedi. Il Donbass ucraino sta in piedi”.

Infine, il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, ha fatto sapere: “Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo. Per cui a noi il compito di sorvegliare il Mediterraneo e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio dal punto di vista della comunicazione strategica che l’alleanza dà”. Un messaggio, questo, arrivato in risposta a una domanda dei giornalisti a margine della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell’Operazione Mediterraneo sicuro (Oms), avvenuta a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto.

Aggiornato il 28 dicembre 2022 alle ore 16:28