Iran, torture e proteste

“Al centro di questo sistema di valori vi è la dignità umana e il rispetto della persona, che oggi vediamo invece in tante parti del mondo calpestato. Quanto sta avvenendo in queste settimane in Iran supera ogni limite e non può in alcun modo essere accantonato”.

Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina. Intanto, in Iran, non si fermano le proteste che stanno andando avanti da settembre, dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, deceduta mentre si trovava in custodia della polizia. Nelle ultime ore sono circolati video su Telegram e successivamente ripresi da Repubblica.it, con momenti di tensione registrati anche nella notte.

Nello specifico a Salsabil, nel quartiere della capitale Teheran, hanno dato vita a una serie di blocchi stradali, per opporsi alle violenze segnalate durante il regime dei Mullah. Violenze che non sarebbero mancate nemmeno in carcere. Secondo il report di World Prison Brief il regime disporrebbe di strutture il cui indirizzo non è noto al pubblico, dove interroga, trattiene e tortura i dissidenti. Senza dimenticare che l’altro giorno Mariano Giustino, in collegamento da Ankara per Radio Radicale, ha dichiarato che le milizie – tramite telecamere di sorveglianza – hanno indentificato una ragazza di 14 anni che non portava il velo in una scuola di Teheran. La ragazza è stata prima arrestata e poi portata in ospedale: è morta a causa delle lesioni interne provocate dagli stupri subiti.

Aggiornato il 21 dicembre 2022 alle ore 15:11