Florida: stravince DeSantis, Trump sorride ma…

The dogs bark, but the caravan goes on. I cani abbaiano ma la carovana va avanti lo stesso. Il New York Post fa leva sulla saggezza popolare per presentare una delle poche cose certe – e allo stesso più densa di significato politico – delle elezioni di Midterm. Ron DeSantis non lascia, anzi raddoppia: bis al Governo della Florida per l’esponente del Partito Repubblicano, che trionfa contro Charlie Crist. Già subito dopo la chiusura delle urne viene indicato un vantaggio del 20 per cento. Un risultato che pesa, tenendo conto in particolar modo del successo registrato nella contea di Miami-Dade, roccaforte democratica per la quasi totalità composta da latini, a Palm Beach, avamposto progressista e a Osceola, a sud di Orlando, dove la maggioranza è portoricana.

“Abbiamo riscritto la mappa politica”. Il 44enne DeSantis ha le idee chiare, sottolineando che si tratta di “uno storico successo a valanga”. Il governatore della Florida ribadisce il dato: promesse rispettate, l’azione portata avanti in base al principio di legge e ordine. E aver respinto “l’ideologia woke”. Perché “la libertà è qui per restare”. Ron DeSantis raccoglie così quanto seminato, con una leadership che prende il volo durante il periodo della pandemia, quando dice “no” all’obbligatorietà del vaccino e ai lockdown.

Da una parte il bis sul podio più alto nel Sunshine State, dall’altro l’occhio rivolto alla Casa Bianca per le elezioni del 2024. Già, perché DeSantis è la figura che può rompere le “uova nel paniere” a Donald Trump. Il 44enne e il tycoon non si incontrano, nemmeno nei comizi. Uno a Tampa, l’altro a Mar-a-Lago. Qui l’ex presidente Usa si congratula con i suoi candidati, ma non cita Ron DeSantis: “Marco Rubio è stato fantastico, Katie Britt grandissima”. Indizi che non faranno una prova, ma che nemmeno possono rimanere inosservati. Soprattutto perché, adesso, una seria alternativa a Trump c’è.

Aggiornato il 09 novembre 2022 alle ore 16:59