Ucraina, Onu: 335 bambini morti dall’inizio della guerra

Ammonterebbero a 335 i bambini morti dall’inizio del conflitto in Ucraina. Michelle Bachelet, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha parlato di una “guerra senza senso” da parte della Russia. E ha chiesto la fine delle “insopportabili” sofferenze dei civili. Sempre Bachelet ha anche invocato il risarcimento per le vittime della guerra.

Gli scontri

Volgendo lo sguardo agli scontri, lo Stato maggiore Generale delle Forze armate ucraine, citato dall’Unian, ha fatto sapere: “Nella direzione di Kramatorsk i russi hanno sparato contro le infrastrutture civili nelle aree di Siversk e Gryhorivka. Le unità ucraine hanno inflitto perdite significative al nemico durante il suo tentativo di offensiva nelle aree degli insediamenti di Verkhnokamianske, Belogorivka e Gryhorivka. Gli occupanti si sono ritirati”. A quanto pare, l’esercito ucraino avrebbe poi respinto l’attacco dei russi nelle vicinanze di Dolyna, in direzione di Sloviansk, città della zona est dell’Ucraina.

L’attacco del Cremlino

“I Paesi occidentali devono rendersi conto di essere responsabili della morte dei civili nelle Repubbliche del Donbass e in altre parti dell’Ucraina, dove il regime di Kiev sta usando le armi fornite dall’Occidente contro i civili soprattutto a scopo intimidatorio, il che è terrore di Stato”: queste le parole del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in visita a Hanoi, secondo quanto indicato dall’agenzia Tass. Russi che, peraltro stanno procedendo nel Donbass: il prossimo obiettivo è Sloviansk. Il sindaco della cittadina, peraltro, ha chiesto ai residenti rimasti di abbandonare la città.

Le parole di Zelensky

Volodymyr Zelensky in un discorso alla tavola rotonda annuale dell’Economist, come riferisce Ukrinform, ha ammesso: “L’Ucraina non è nella Nato. E quando abbiamo cercato di avviare la campagna di adesione, abbiamo ricevuto una risposta negativa anche alla richiesta di un Piano d’azione per l’adesione. Ma questo non è un motivo per fermarci. Abbiamo bisogno di un sistema di garanzie di sicurezza, di uno spazio così sicuro che possa essere efficace anche in condizioni in cui non siamo nell’Alleanza. Non siamo nella Nato ma siamo su questa strada – ha proseguito – e ci deve essere certezza e certezza ora: cosa fare per prevenire l’aggressione? Cosa si dovrebbe fare per fermare immediatamente l’aggressione iniziata? A questo vogliamo dare risposte e ci stiamo attualmente lavorando con i nostri partner, con quegli Stati che, di fatto, potranno diventare garanti. Se un tale sistema fosse in vigore ora, non ci sarebbe la guerra”.

Piano Ue sulle forniture di gas

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha spiegato che si sta preparando un piano d’emergenza se le cose dovessero peggiorare sulle forniture di gas: “È importante avere un approccio coordinato basato su due punti: chiedersi dove c’è più bisogno del gas e come fare in modo che più gas vada in queste aree. In circa due settimane presenteremo questo piano”. E ancora: “Stiamo preparando questo piano, perché non vogliamo che in caso di emergenza ci siano 27 interventi diversi a livello nazionale, come è accaduto all’inizio con il Covid. E questa non è la strada da seguire. Va bene che ogni Stato membro abbia il suo piano, ma se riduciamo la domanda di energia in alcuni settori dell’economia ciò deve avvenire senza che ostacoli il mercato interno. Il G7 ha deciso di esaminare dei potenziali meccanismi per il price cap del petrolio. Sarebbe anche una buona piattaforma di cui potremmo disporre, se dovessimo ipotizzare di fare anche un massimale per il gas”.

Vertice Italia-Turchia

Italia e Turchia sono partner, amici, alleati. Abbiamo davanti grandi sfide, a partire dalla guerra in Ucraina. Vogliamo lavorare insieme per affrontarle. Italia e Turchia sono unite nella condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e nel sostegno a Kiev”: così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa con insieme al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. E ha sottolineato: “Allo stesso tempo, siamo in prima linea per cercare una soluzione negoziale, che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura, una pace che l’Ucraina e il presidente Zelensky ritengano accettabile. Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture e anche quelle dei fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei paesi più poveri del mondo”.

Aggiornato il 06 luglio 2022 alle ore 17:02