Di Maio su Medvedev: “Parole gravi”

L’invasione russa in Ucraina è giunta al giorno 104. La battaglia sta andando avanti a Severodonetsk, punto strategicamente fondamentale che fa parte dell’oblast di Lugansk. In base a quanto indicato dall’intelligence del ministero della Difesa britannico, gli ucraini avrebbero ripreso alcune parti della città. Allo stesso tempo, i russi avrebbero il controllo della zona orientale. Anche se per Mosca, a quanto pare, l’obiettivo principale sarebbe quello di “tagliare fuori l’area di Severodonetsk sia da nord che da sud”. Inoltre, sempre per gli analisti britannici, “le notizie di pesanti bombardamenti nei pressi di Izyum suggeriscono che la Russia si sta preparando a compiere un nuovo sforzo sull’asse settentrionale”. Di pari passo, lo stato maggiore dell’Ucraina ha puntualizzato che “nella direzione di Donetsk, oltre ai bombardamenti di artiglieria, il nemico ha sparato da aerei ed elicotteri. L’obiettivo principale dell’aggressore era sulle direzioni Severodonetsk e Bakhmut”.

La battaglia

Il ministro della Difesa russo, Sergej Shojgu, ha dichiarato nel corso di una teleconferenza, citato da Interfax: “Le aree residenziali di Severodonetsk sono state completamente liberate. Continuano gli sforzi per riprendere la zona industriale e le località nelle vicinanze. Si sta sviluppando un’offensiva nel settore di Popasna”.

Intesa sul grano: sì, no, forse

Intanto, è stata raggiunta una intesa di massima tra Ucraina e Russia, con la mediazione della Turchia, su un corridoio per il grano da Odessa. Allo stesso tempo, Josep Borrell – Alto Rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera e di sicurezza – ha denunciato: “Le forze di Mosca hanno distrutto il secondo più grande terminal ucraino per i cereali, a Mykolaiv”. Eppure, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha praticamente detto che gli accordi non sono ancora chiari: “C’è una dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin, che ha affermato che l’Ucraina dovrebbe sminare gli accessi ai porti. Ciò consentirà alle navi, dopo una adeguata verifica da parte dei nostri militari, di garantire che queste navi non portino armi, entrino nel porto, carichino il grano e poi, se necessario, anche con il nostro aiuto, procedano verso le acque internazionali”.

Medvedev al vetriolo

Dmitri Medvedev, ex presidente russo e adesso vicecapo del Consiglio di sicurezza della Federazione, ha parlato così su chi è contro la Russia: “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”.

Affermazioni che hanno ricevuto il commento, tra gli altri, di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri: “È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto – ha proseguito – danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina”.

Mariupol, città è sull’orlo di una “epidemia esplosiva” di colera

Sergei Orlov, vicesindaco di Mariupol, ha fatto sapere che la città è sull’orlo di una epidemia “esplosiva” di colera e che sta “letteralmente annegando” nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate. Situazione, questa, resa più grave per l’arrivo del caldo.

Aggiornato il 07 giugno 2022 alle ore 15:55