Kiev, guerra e pacchi alimentari (pochi) a Mariupol

Il conflitto bellico torna a Kiev. Secondo le informazioni raccolte, un bombardamento russo ha raggiunto una fabbrica nella parte orientale della capitale ucraina. Nel frattempo, è da registrare l’annullamento della visita del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in Serbia. Lo stesso Lavrov ha commentato: “L’impensabile è accaduto”. Queste le parole parlando della decisione di diversi Paesi del Vecchio Continente di chiudere i propri spazi aerei al suo volo, obbligandolo a rinunciare alla visita prevista in Serbia. Aleksandar Vulin, ministro dell’Interno serbo, ha spiegato che coloro che non hanno consentito l’arrivo di Lavrov a Belgrado “non vogliono la pace e sognano la sconfitta della Russia”.

“Sono profondamente dispiaciuto per il fatto che sia stata impedita la visita di un grande e comprovato amico della Serbia, il ministro degli esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov – ha sottolineato Vulin – il mondo nel quale i diplomatici non possono cercare la pace è un mondo nel quale non vi è pace. Coloro che hanno impedito l’arrivo di Lavrov non vogliono la pace, e sognano la sconfitta della Russia”.

Il conflitto

“Il numero di bombardamenti su Severdonetsk e Lysychansk è aumentato di dieci volte. Nella regione di Lugansk ci sono molte città con una situazione paragonabile a quella di Mariupol: ora i russi stanno livellando Severdonetsk e Lysychansk”: così ha detto il capo dell’Amministrazione regionale, Sergey Gaidai, secondo quanto segnalato dal Guardian. Tra le altre cose, i russi avrebbero schierato armi pesanti, tipo i sistemi missilistici balistici tattici ipersonici a corto raggio Iskander-M nel territorio bielorusso, al confine con l’Ucraina. La Russia ha anche posizionato lungo il confine sistemi missilistici terra-aria e di artiglieria antiaerea a medio raggio Pantsir, sistemi missilistici S-400 e aerei operativi e tattici.

Le parole del ministro Di Maio

Luigi di Maio, ministro degli Esteri, ha commentato: “Ricordo che la guerra è stata provocata dalla Russia, che è l’aggressore. E sta mietendo vittime tra i cittadini ucraini, che sono gli aggrediti. Noi continueremo a lavorare per la pace, continueremo a lavorare per una escalation diplomatica, ma per volere la pace bisogna essere in due. L’Ucraina ha fatto importanti aperture negli ultimi mesi ma la Russia continua a intensificare i bombardamenti sul Donbass”. Allo stesso tempo, il Segretario generale del ministero degli Esteri, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato alla Farnesina, su istruzione del ministro Di Maio, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergej Razov. Sequi, per inciso, ha respinto le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal ministero degli Esteri russo.

La situazione a Mariupol

Per concludere, a Mariupol dalle 1.500 alle 2mila persone, quotidianamente, fanno la fila ogni davanti all’ex centro commerciale Metro per ricevere aiuti alimentari dagli occupanti russi ma, a quanto pare, verrebbero distribuiti 400 pacchi al giorno. Così, su Telegram, Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco ucraino di Mariupol. Più precisamente, il funzionario ha sintetizzato: “La gente sta invano in fila per sei ore nel caldo e al sole, non c’è acqua potabile e non è possibile reperirla da nessuna parte nel territorio dei “quartieri generali umanitari”. Negli ultimi giorni, ogni ora almeno dieci persone vengono portate in ospedale per svenimento. La puzza che giunge dall’obitorio, a 200 metri di distanza, diventa ogni giorno più intensa. Il tutto per un pacco come questo. Perché non c’è altro modo di ottenere cibo. L’aiuto umanitario russo è bullismo e umiliazione. Come qualsiasi cosa facciano in città”.

Aggiornato il 06 giugno 2022 alle ore 17:35