Da una parte la denuncia dei militari ucraini, che hanno evidenziato come la Russia non abbia rispettato la tregua promessa per consentire l’evacuazione dall’acciaieria Azovstal, a Mariupol. Dall’altra le autoproclamate Repubbliche di Lugansk e Donetsk hanno annullato la marcia e la parata per la Giornata della Vittoria, in programma il 9 maggio. Nel mezzo i bombardamenti registrati nella notte, sia nelle zone residenziali che nel centro della città di Kramatorsk, nella parte orientale dell’Ucraina. Così il sindaco Oleksandr Honcharenko sui propri canali social: “Un altro attacco missilistico su Kramatorsk, di notte, nelle zone residenziali e nella parte centrale della città. Almeno tre edifici di cinque piani, una scuola e un asilo sono stati gravemente danneggiati. Sei persone sono rimaste ferite. Informazioni su vittime e danni sono in fase di verifica”.
“Il giorno della liberazione si sta avvicinando”
“Nessuno può dire per quanti giorni andrà avanti questa guerra. Ma credo che il giorno della nostra liberazione si stia avvicinando”. Così Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, durante un discorso alla Danimarca nell’anniversario della liberazione del Paese dall’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale. E poi: “Lo Stato russo non è pronto a fermare la guerra. Stanno sognando di catturare l’Ucraina e altri Paesi europei. Stanno ancora sognando che la libertà dell’Europa scompaia. Ma i loro sogni non si avvereranno. Il sogno della pace si avvererà, proprio come è successo 77 anni fa”. Nel frattempo Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, ha puntualizzato: “Non vogliamo solo ricostruire quello che c’era, vogliamo costruire un Paese europeo nuovo, verde, moderno. Lo vogliamo fare subito, vogliamo entrare nell’Ue subito. Capiamo che i nostri obiettivi sono ambiziosi, vogliamo costruire un Paese da sogno. Tutto sarà trasparente, chiunque potrà controllare i processi e i parametri su un sito dedicato”.
L’inferno di Azovstal
“A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno”. Queste le parole di un consigliere del sindaco della città, Petro Andriushchenko. Che ha aggiunto: “Intensi attacchi sull’acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando”. Si sarebbe trattato, quindi, di un “assalto senza sosta, anche di notte con la regolazione del fuoco dei droni. In alcune zone, le ostilità sono già oltre la recinzione dello stabilimento”.
Il convoglio dell’Onu
Martin Griffiths, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore degli aiuti di emergenza, ha annunciato: “Un convoglio sta andando verso la Azovstal di Mariupol, dovrebbe arrivare domani, per evacuare i civili rimasti nell'acciaieria. È il risultato di sforzi logistici e diplomatici”. Mentre il portavoce della Casa Bianca ha riferito: “Il modo in cui Vladimir Putin ha definito la vittoria sin dall’inizio era conquistare l’Ucraina, marciare su Kiev e privare il Paese della sua sovranità. Chiaramente questo non è successo… quello che è chiaro è che la Russia ha già perso”.
Aggiornato il 05 maggio 2022 alle ore 15:48