Guerra Russia-Ucraina: negoziati in un “vicolo cieco”

La guerra imperversa e i negoziati sono in un “vicolo cieco” per colpa degli ucraini. Questa la posizione di Vladimir Putin, presidente russo. Il conflitto, pertanto, va avanti e l’obiettivo dei Russi resta quello della conquista dell’intero Donbass. Intanto, il ministro della Difesa ucraino ha riferito di non avere informazioni circa una eventuale resa dei soldati ucraini a Mariupol, dove a detta del sindaco, Vadym Boichenko, “i russi hanno distrutto gli ospedali e tutta la città. Finché resisteremo, resisterà anche l’Ucraina”. E poi: “Le vittime rimaste per strada, secondo le nostre stime, sono almeno 20 mila, persone uccise dai soldati della federazione russa. Gli aerei nemici hanno bombardato la città in maniera incessante cercando poi di nascondere le prove delle atrocità commesse, di nascondere le tracce utilizzando anche i forni crematori mobili, come confermato dalla nostra intelligence. Mariupol resterà per sempre ucraina”.

Il commento di Biden e Macron

Dichiarazioni forti sono state pronunciate pure dal presidente degli Usa, Joe Biden: “Sì, ho parlato di genocidio perché è sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l’idea di essere ucraini. Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me”. Allo stesso tempo Emmanuel Macron, presidente francese, ha notato: “Starei attento con le parole. Non sono sicuro che l’escalation di parole sia utile”. Inoltre, ha puntualizzato: “La Russia ha scatenato unilateralmente una guerra molto brutale. È accertato che l’esercito russo ha commesso crimini di guerra. Ora dobbiamo trovare i responsabili e andare davanti alla giustizia, ed è quello che stiamo facendo in collaborazione con gli ucraini”. Questo il concetto che Macron ha espresso in una intervista televisiva, oltre a chiarire che la Francia proseguirà a “cercare di fermare questa guerra e costruire la pace. Per questo non penso che un'escalation di parole sia utile. Quello che possiamo dire è che la situazione è inaccettabile e che ci sono crimini di guerra”.

L’intervento del ministro Di Maio

Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, a Radio Anch’io, su Radio Uno Rai, ha notato: “Il tema fondamentale è la diplomazia. Proprio quando le parti si rifiutano di lavorare alla diplomazia noi dobbiamo accelerare su questo. Dobbiamo promuovere una conferenza di pace preceduta da un cessate il fuoco. Il Paese che sta lavorando di più alla pace è la Turchia che riesce a parlare con entrambe le parti ma l’Italia ha sempre un canale aperto con Mosca. Il punto fondamentale su cui lavorare è la diplomazia. È quando le parti si rifiutano di lavorare a una soluzione di pace che bisogna accelerare con la diplomazia. L’Unione europea si deve fare promotrice di una conferenza di pace, che passa per cessate il fuoco localizzati, da negoziare anche con comandi militari sul campo”.

Aggiornato il 13 aprile 2022 alle ore 16:16