Nato: “Dobbiamo essere preparati per un lungo conflitto”

“Dobbiamo essere preparati per un lungo conflitto e sostenere l’Ucraina”. Così Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, appena giunto alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza. Allo stesso tempo, sanzioni e azioni politiche – vedi l’espulsione del personale diplomatico russo avvenuto in varie capitali, in risposta alle uccisioni di civili avvenute a Bucha e attribuite ai militari russi – hanno alimentato la discussione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha proseguito nella difesa a oltranza: “Lo scopo delle notizie false sulle atrocità commesse dai russi è far deragliare i negoziati tra Mosca e Kiev”. Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha chiesto alle Nazioni Unite un processo alla Russia sul modello Norimberga.

Il resto della giornata

Da un punto di vista militare, la lente di ingrandimento adesso è focalizzata nella zona Est del Paese. Parallelamente, la politica sta muovendo i suoi passi. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha ammesso: “Noi come Italia auspichiamo e lavoriamo con tutti i nostri alleati e partner per arrivare a una conferenza di pace”. Un punto, questo, che rappresenterebbe “un passaggio fondamentale per riuscire a fermare il conflitto, a ridare l’Ucraina al popolo ucraino e fare in modo che quelle immagini atroci che stanno arrivando cessino”. Inoltre, ha detto: “Oggi la Turchia è uno dei Paesi che sta gestendo di più la facilitazione dei colloqui tra le due parti. È chiaro che queste mediazioni subiscono violente battute d’arresto quando arrivano immagini come quelle di Bucha e quando poi ci sono azioni conseguenti, come le sanzioni che stiamo per approvare a livello di Unione europea. Ma la compattezza dell’Ue, la compattezza della Nato e il legame con tanti partner che non sono nell’Ue e nella Nato sarà fondamentale”. Il ministro della Difesa russo, intanto, citato dalla Tass ha reso noto che l’Ucraina “ha rifiutato uno scambio di prigionieri programmato per oggi con la Russia”. Da segnalare che Iryna Vereshchuk, ministro per la Reintegrazione dei territori occupati dell’Ucraina, ha indicato: “È necessario essere pronti per un ulteriore aggravamento della situazione”. Il ministro, nel dettaglio, ha invitato i residenti di tre regioni orientali ad evacuare immediatamente. Le aree interessate sono quelle di Lugansk, Donetsk e parte della regione di Kharkiv.

Le parole di Viktor Orbán

Viktor Orbán, primo ministro ungherese, ha sottolineato: “Ho suggerito al presidente Vladimir Putin di dichiarare un cessate il fuoco immediato. La sua risposta è stata positiva, ma con delle condizioni”.

Aggiornato il 07 aprile 2022 alle ore 08:52