Ucraina: sul cessate il fuoco “non ci sono stati progressi”

Sul tavolo i temi del cessate il fuoco di 24 ore per poter risolvere le questioni più urgenti dal punto di vista umanitario. Ma il risultato finale non è stato soddisfacente: questo il succo dell’intervento di Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, dopo i colloqui in Turchia con la Russia, rappresentata da Sergej Lavrov.

Il commento di Kuleba

Kuleba, alla stampa, ha commentato: “Abbiamo parlato di un cessate il fuoco ma non sono stati compiuti progressi in questa direzione, ho fatto del mio meglio per trovare una soluzione diplomatica alla tragedia umanitaria che sta avvenendo sul campo di battaglia e nelle città assediate”. Inoltre, si è detto “pronto a continuare l’impegno per porre fine alla guerra e alle sofferenze dei civili”.

La posizione di Lavrov

Lavrov, dal canto suo, ha riferito: “Non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato. Non abbiamo intenzione di attaccare nessun Paese europeo”. Oltre a ciò, ha precisato che “l’operazione speciale in Ucraina sta andando secondo i piani”. E sul cessate il fuoco ha chiosato: “Non era in discussione”. In più, relativamente alla fornitura di armi all’Ucraina dall’estero, Lavrov ha puntualizzato: “Vediamo quanto pericolosamente i nostri colleghi occidentali si stiano comportando, compresa l’Unione europea che, in violazione di tutti i suoi principi e valori, incoraggia la fornitura di armi letali all’Ucraina, inclusi migliaia di sistemi missilistici antiaerei, che possono essere spostati ovunque a spalla”. In ultimo, Lavrov ha detto la sua sul bombardamento registrato a Mariupol: “L’ospedale pediatrico era usato come base del battaglione Azov”.

I punti del colloquio

Un’ora e mezzo è durato il colloquio tra Kuleba e Lavrov. I temi in esame hanno spaziato dal cessate il fuoco immediato al ritiro delle truppe russe dall’Ucraina, passando da un miglioramento delle condizioni umanitarie a Kharkiv, Sumy, Mariupol, Volnovakha.

La Russia lascia il Consiglio d’Europa

Lavrov, come indicato dall’agenzia Tass, ha spiegato che la Russia ha lasciato il Consiglio d’Europa: “Il corso degli eventi è diventato irreversibile e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.

Cosa dice la Cina

Il portavoce del ministero degli esteri cinese, Zhao Lijian, ha parlato di “una riunione a livello di ministri degli Esteri, la più alta di livello finora tra Russia e Ucraina durante il conflitto. Ci auguriamo che tutte le parti interessate possano trovarsi a metà strada, partecipare a seri negoziati e compiere sforzi positivi per risolvere pacificamente la crisi nel principio del rispetto reciproco”.

I bombardamenti

Il conflitto, nel frattempo, è andato avanti con le sirene antiaereo che hanno avvolto Kiev: i cittadini sono stati invitati a nascondersi nei rifugi. Bombardamenti poi vicino Kharkiv: colpito un edificio residenziale, quattro le vittime tra cui due bambini. Sotto attacco pure il villaggio di Slobozhanske, nella parte Sud-Est del Paese. Intanto, per oggi è in previsione l’apertura di altri tre corridoi umanitari.

Ucraina: il dramma dei bambini

Per chiudere, Save the Children ha fotografato la situazione che stanno vivendo i minori in Ucraina: “I bambini spesso non hanno altro che i vestiti che indossano per ripararsi e si stanno ammalando, perché la temperatura è molto rigida, ma trovare le medicine ormai è un’impresa ardua. Le vie di comunicazione esterne sono interrotte e riuscire ad avere accesso ad ogni tipo di bene di prima necessità è molto difficile. I bambini hanno dovuto lasciare la scuola e, sebbene in questo momento possa apparire un problema secondario, spesso durante un conflitto l’istruzione è l’unica parvenza di normalità per evitare che i minori precipitino del baratro del disagio mentale, dovuto al trauma che stanno vivendo quotidianamente”. Così, Save the Children ha richiesto “con forza un’immediata cessazione delle ostilità, unico modo per proteggere i bambini dalla violenza e da altre violazioni dei loro diritti”. Tra le altre cose, ha avvertito che “l’escalation di violenze in Ucraina, è destinata ad avere un forte impatto anche sui bambini in altri Paesi del mondo”.

Aggiornato il 10 marzo 2022 alle ore 14:33