Ucraina, corridoi umanitari e bombardamenti

Il conflitto russo-ucraino è giunto al quattordicesimo giorno. Anche oggi sono risuonate le sirene antiaeree in più parti del Paese, con attacchi registrati a Kkarkiv e Vinnytsia. Stessa musica pure a Kiev mentre Dmytro Kuleba, ministero degli Esteri ucraino, ha notato: “La Russia continua a tenere in ostaggio oltre 400mila persone a Mariupol, blocca gli aiuti umanitari e l’evacuazione. Continuano i bombardamenti indiscriminati. Quasi 3mila neonati mancano di medicine e cibo. Invito il mondo ad agire! Costringa la Russia a fermare la sua barbara guerra contro civili e bambini!”. Sergiy Orlov, vicesindaco di Mariupol, ha confessato che la città è “sotto il continuo attacco dei bombardamenti russi”, secondo quanto riportato dal Guardian. Lo stesso Orlov ha parlato di 1170 persone uccise, 47 sepolte in una fossa comune. È una città dove non c’è più acqua, riscaldamento, elettricità, gas, con i residenti che bevono neve e bruciano legna.

I corridoi umanitari

Intanto da Mosca è arrivato l’annuncio di una tregua per consentire l’evacuazione dei civili. Il Governatore della città nord-orientale di Sumy ha ribadito che il corridoio umanitario allestito in giornata andrà avanti. Dai primi riscontri, è calcolato che quasi 5mila persone abbiano lasciato la città in due momenti. Nel complesso, dalle 9 alle 21 sono questi i corridoi umanitari previsti: Energodar e Zaporizhzhia; Sumy verso Poltav; da Mariupol a Zaporizhzhia; da Volnovakha a Pokrovsk; da Dalziym verso Losova; da Vorsel, Bucha, Borodyanka, Irpin e Hostomel a Kiev.

Zelensky torna a parlare

Volodymyr Zelensky, premier ucraino, ha detto: “La guerra deve finire. Dobbiamo sederci al tavolo delle trattative”. Non solo: “Il mondo non crede nel futuro della Russia, non ne parla. Non c’è una sola parola. Parlano di noi, ci aiutano. Sono pronti ad aiutarci con la ricostruzione dopo la guerra.

L’attacco cinese

Nel frattempo, la Cina ha puntato il dito contro la Nato e gli Usa, ritenuti “colpevoli” di aver sollecitato le tensioni tra Ucraina e Russia fino al “punto di rottura”. Così ha sostenuto Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, il quale ha pure criticato le sanzioni alla Russia, dal momento che “brandire il bastone delle sanzioni a ogni passo non porterà mai pace e sicurezza, ma causerà serie difficoltà alle economie e ai mezzi di sussistenza dei Paesi interessati”.

Le parole di Mario Draghi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del question time ha riferito: “I cittadini ucraini, nei centri di primo accoglimento, dispongono di assistenza sanitaria, sociale, psicologica e di orientamento legale e corsi di italiano. Sono previsti servizi finalizzati all’integrazione, la formazione professionali, nonché l’accompagnamento e l’inserimento lavorativo, abitativo e sociale”. Draghi, peraltro, ha anche avuto una conversazione telefonica con il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso della quale sono stati esaminati gli ultimi sviluppi della crisi in Ucraina e le sue conseguenze sull’economia europea. Inoltre, ha ammesso: “Ovviamente seguiamo con grande attenzione le conseguenze di questa crisi sull’economia e sulla situazione finanziaria dei cittadini italiani, l’incremento del prezzo dell’energia e l’incremento e disponibilità delle materie prime. Il Governo non può fermare questi eventi ma possiamo muoverci con rapidità e decisione come abbiamo fatto e come continueremo a fare per difendere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività e la sopravvivenza delle imprese”.

Klitschko: guerra a 10 chilometri a Kiev

Il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, a Sky Tg24 ha commentato: “In questo momento abbiamo la guerra a 10 chilometri dal centro della città, e abbiamo dei soldati russi che stanno cercando di farsi strada all’interno dei quartieri: sono due settimane che girano attorno a Kiev, stanno tentando di fare pressione sui civili, sui cittadini, cercando di avvicinarsi ancora di più al centro della città. Ormai sono tantissime le persone che hanno passato tutti questi giorni sottoterra, nei rifugi, e migliaia nelle metropolitane. Le persone sono veramente arrabbiate, stanche, preoccupate, ma nonostante tutto siamo pronti a difendere la nostra capitale. Adesso la situazione in città è sotto controllo. L’acqua, l’elettricità, le varie utenze sono disponibili. I vari servizi della città lavorano molto bene”.

Aggiornato il 09 marzo 2022 alle ore 17:15