Ucraina: Mosca detta le condizioni per il cessate il fuoco

Il dado è tratto. Mosca detta le condizioni per il cessate il fuoco: l’Ucraina deve cambiare la Carta costituzionale e rinunciare all’adesione a qualsiasi blocco. In più deve riconoscere la Crimea come russa e Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti. Solo a questo punto, afferma un portavoce del Cremlino, “l’azione militare si fermerà in qualsiasi momento”. Questo il quadro mentre si attende il terzo round dei negoziati che si terranno al Belovezhskaya Pushcha presso la Hunter’s House. Nel frattempo, da una parte la guerra entra nel dodicesimo giorno e dall’altra proseguono sia gli incontri che le attività diplomatiche. Il presidente degli Usa, Joe Biden, parlerà della situazione in Ucraina con Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Boris Johnson. Inoltre, domani Macron avrà un colloquio telefonico con Xi Jinping, presidente cinese. Da segnalare che la Nato, come sostenuto dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, è “pronta ad affrontare ogni genere di minaccia”.

I corridoi umanitari

C’è poi il discorso dei corridoi umanitari offerti dalla Russia ma che non rappresentano una risposta soddisfacente, tenendo conto delle richieste di Kiev. Le vie d’uscita sarebbero indirizzate verso Bielorussia e Russia. Infatti, dalla capitale si può raggiungere soltanto la Bielorussia, allo stesso tempo da Kharkiv è presente solo un corridoio verso la zona russa. In tale quadro, il corridoio da Mariupol conduce a Rostov, città russa sul Don. Da Sumy, invece, si snodano due corridoi, uno verso altre città dell’Ucraina e l’altro in direzione della Russia. Entrambi, comunque, non risulterebbero aperti.

Dodicesimo giorno di guerra

Il conflitto prosegue. Il bollettino del dodicesimo giorno vede una nave russa colpita nel Mar Nero e truppe russe che avanzano su Kiev. Contemporaneamente, si susseguono bombardamenti nel sud dell’Ucraina, nella città portuale di Mykolaiv. A Gostomel è morto Yuri Illich Prylipko, il sindaco, deceduto nel corso della distribuzione di pane e medicinali. Questo quanto sottolineato da una nota dell’Amministrazione: “Nessuno lo aveva costretto ad affrontare i proiettili nemici. Avrebbe potuto, come centinaia di altri, nascondersi in una cantina. Ma aveva preso la sua decisione. È morto per la comunità, è morto per Gostomel, è morto da eroe. Memoria eterna e la nostra gratitudine”. Il rapporto militare dell’esercito ucraino, al momento, illustra gli spostamenti delle forze russe: “Le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil”. Situazione drammatica pure nelle periferie di Irpin e Bucha come raccontato dal consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovich. Tante le storie tragiche immortalate dagli scatti dei reporter presenti sul posto, come quella del bambino di 18 mesi deceduto in ospedale per le ferite riportate a seguito dei bombardamenti registrati a Mariupol.

Il discorso alla nazione di Zelensky

Volodymyr Zelensky, premier ucraino, nel discorso alla nazione annuncia di “punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra”. E chiarisce: “Troveremo quelli che hanno sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba”.

La Russia stila la lista dei Paesi ostili

La Russia, infine, stila una lista dei Paesi ostili che comprende Usa, i Paesi dell’Unione europea, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Svizzera, Ucraina. Nel mirino, quindi, gli Stati che applicano o appoggiano le sanzioni contro Mosca a seguito dell’invasione del territorio ucraino.

Aggiornato il 07 marzo 2022 alle ore 18:03