Una donna presidente. Così la Grecia fa la storia. La candidatura di Ekaterini Sakellaropoulou ha già ottenuto il sostegno dei partiti ed è stata votata oggi dal Parlamento. “È giunto il momento per la Grecia di aprirsi al futuro”, aveva dichiarato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis a inizio mese, presentando il nome di Sakellaropoulou per il voto parlamentare. Sakellaropoulou, 63 anni, giudice, da quattro anni è a capo del massimo Tribunale amministrativo della Grecia, il Consiglio di Stato dove è stata – anche in quel caso – la prima donna a rivestire quel ruolo.
Ekaterini Sakellaropoulou è stata eletta a larghissima maggioranza. Ha raccolto al primo scrutinio 261 voti su 300. È passata al primo scrutinio con il sostegno non solo del partito del premier, Nea Demokratia, ma anche di Syriza, la formazione di sinistra dell’ex capo del governo, Alexis Tsipras, e del movimento di centrosinistra Alleanza per il cambiamento (Kinal).
Mitsotakis ha dunque centrato subito l’obiettivo di eleggere un capo dello Stato il più possibile condiviso, e con la scelta di puntare su una personalità di prestigio istituzionale ma estranea alla politica e tuttavia forte di un apprezzamento bipartisan della politica. La presidente si insedierà il 13 marzo al posto di Prokopis Pavlopoulos e resterà in carica per cinque anni. Sakellaropoulou, ha affermato, “è il simbolo dell’unità della nazione greca” e la sua elezione dimostra “che i greci sanno essere concordi sulle scelte importanti”.
“Oggi un altro soffitto di cristallo si è infranto. La Grecia ha eletto Ekaterini Sakellaropoulou presidente della Repubblica, la prima donna nella storia del paese. È un altro passo importante per la nostra Europa, per la comunità solidale di donne e di uomini che vogliamo costruire. #laprimadonna”. Lo scrive su Facebook la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti.
Aggiornato il 22 gennaio 2020 alle ore 14:10