L’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari in collaborazione con la Fao ha intrapreso uno studio volto a sensibilizzare le migliori pratiche internazionali per i rappresentanti delle istituzioni e dei ministeri dell’Egitto. Il monitoraggio, l’approfondimento e lo studio di tali pratiche è incentrato sull’ottimizzazione dell’irrigazione e sulle moderne metodologie per la bonifica dei terreni, applicabili alle condizioni geografiche dell’Egitto e per supportare i ministeri a nominare fino a quattro decisori e project manager della Fao per partecipare all’azione di studio e ricerca.
La Fao sta testando un sistema di gestione dei dati e delle informazioni basato su dati di monitoraggio e telerilevamento per assistere il Ministero delle Risorse idriche e dell’irrigazione dell’Egitto (Mwri) e il Ministero dell’Agricoltura e della bonifica egiziano (Malr) nel monitoraggio del “consumo d’acqua” e per ottimizzare la “produttività dell’acqua”. Al fine di massimizzare la produttività idrica e del consumo di acqua da parte di diversi utenti sono essenziali, per consentire un processo decisionale istruito, un’analisi sulle opportunità di miglioramento del sistema.
La progettualità avviata mira al funzionamento di un sistema automatizzato di monitoraggio del consumo di acqua e di contabilità idrica in aree selezionate per l’uso da parte del Mwri e del Malr che sono responsabili del controllo del consumo di acqua per scopi agricoli. Uno strumento di monitoraggio dello sviluppo del territorio basato su processi e metodologie per la raccolta di dati sul campo, la successiva analisi e la fornitura di servizi di estensione agricola, attraverso scuole di formazione sul campo per gli agricoltori e approfondimenti sull’utilizzo dei mezzi tecnologici per la pratica di un agricoltura efficiente, sostenibile e al servizio delle comunità locali.
Una sfida importantissima per l’agricoltura egiziana è quella di continuare ad alimentare la popolazione. Nel Paese, la percentuale di nascite è molto elevata e la domanda di risorse idriche è limitata. Si prevede che la popolazione egiziana raggiungerà i 115 milioni entro il 2030 e non è possibile continuare a dipendere dalle importazioni di culture intensive quali mais, grano e fave. L’espansione e l’ottimizzazione del terreno, anche in aeree in fase di desertificazione, risulta essenziale, una sfida per le autorità del Paese nordafricano.
Tali problematiche, oggetto di analisi in Egitto, interessano tutto il bacino del Mediterraneo. I Paesi di tale bacino affrontano rischi simili: aumento della popolazione, aumento dell’agricoltura intensiva, rischio desertificazione e utilizzo non corretto delle già scarse fonti idriche. Le possibili strategie di adattamento variano fortemente fra aree e non è possibile sviluppare una strategie valida per l’intera regione, ma, contemporaneamente, vanno promosse politiche che affrontano il problema da prospettive diverse e che possano lavorare in sinergia. L’aumento delle temperature, aggravato dal disboscamento e dallo sfruttamento eccessivo dei terreni e delle risorse idriche, rappresenta una grave minaccia alla sicurezza alimentare dell’umanità. E una dieta che faccia meno ricorso a carne e latticini potrebbe aiutare a far fronte alla crisi, sviluppando l’agricoltura locale, generando occupazione ecosostenibile, tutelando l’acqua e il patrimonio liquido e diffondendo buone pratiche in tutto il bacino del Mediterraneo.
Aggiornato il 10 settembre 2019 alle ore 13:01