Se non di marchetta si tratta, è stato sicuramente un brutto colpo di sole quello che ne “L’estate del Giornale” ha portato alla pubblicazione nella sezione “I nuovi potenti” di un ritratto sconclusionato e farsesco di Mozah bint Nasser al-Missned, moglie e madre di Hamed e Tamim al-Thani, ex e attuale emiro del Qatar.

Il tono e i contenuti da rivista di gossip e intrattenimento, hanno costretto l’autore a dover creare il personaggio, esaltandone lo stile “glamour” e la virilità: “C’è lei dietro tutti gli investimenti che il Qatar ha fatto nel corso degli anni” e dietro il colpo di Stato con cui Hamed ha detronizzato il padre Khalifa alla metà degli anni Novanta. Ed è sempre la Sheikha ad aver imposto nel 2003 sul trono di Doha l’eletto dei suoi 7 figli (e dei 24 in tutto di Hamed, che ha altre due mogli nel retroscena): l’attuale emiro Tamim.

Poi l’acquisto del Paris St. Germain, l’assegnazione dei Mondiali di Calcio del 2022 (a suon di tangenti come costretto a precisare lo stesso autore), l’idea di sfruttare i giacimenti di gas e di fondare Al Jazeera per far diventare il Qatar “grande nel mondo”: tutto merito di Mozah, la dea ex machina di Doha, “perché l’eleganza è potere e l’intelligenza un dono”.

Le accuse di finanziare il terrorismo, di aver alimentato la Primavera Araba e di supportare l’espansionismo dell’Iran khomeinista nella regione? “È sola invidia da parte dei Paesi vicini per quello che sappiamo fare”, dice Tamim. “Ma è lei, comunque - spiega incredibilmente l’autore - il perché dell’instabilità della regione”. Perché Mozah è “una donna, diversa”.

In effetti, per riscontrare nella storia un’altra donna come “la sceicca” dovremmo forse guardare indietro ai tempi di Cleopatra, la cui epopea tuttavia, nel bene e nel male, ha meritato ben altre pagine, quelle di Shakespeare. Inoltre, non risulta che, contrariamente a Mozah, Cleopatra fosse la “mente finanziaria” di un impero - tentato Califfato nel caso del Qatar - che diffondesse l’estremismo in tutto il mondo.

È facile, a parole, rigettare l’accusa di finanziare il terrorismo, ma è ormai impossibile per il clan al-Thani dissociarsi dalla realtà che vede i suoi esponenti essere i principali banchieri dell’organizzazione transnazionale islamista dei Fratelli Musulmani, la sorgente ideologica del terrorismo jihadista contemporaneo, da Al Qaeda all’Isis. I Fratelli Musulmani finanziati dal Qatar sono ben presenti anche in Italia, con la loro rete di moschee, associazioni, imam e militanti che attraversano la penisola, come documentato nel libro inchiesta “Qatar Papers”.

La mancata menzione nell’articolo dei Fratelli Musulmani e dei “Qatar Papers” ammonta pertanto a una grave omissione, ma non manca la nota riguardante l’incontro di Mozah con Papa Francesco, durante il quale ha accusato l’Europa di essere “un luogo di sofferenza senza difesa”, volendosi mostrare più solidarista e compassionevole del Pontefice.

Papa Francesco, tuttavia, non si è lasciato ammaliare dalla Cleopatra islamista, essendo consapevole sia della morte e della distruzione che il Qatar continua a seminare in tutto il Medio Oriente, che delle violazioni dei diritti umani perpetrate a danno delle migliaia di lavoratori stranieri schiavizzati nella costruzione degli stadi per i Mondiali 2022. Una grave omissione anche questa nell’articolo di mezz’estate de Il Giornale.

Naturalmente, Papa Francesco il patto per la Fraternità Umana lo ha siglato ad Abu Dhabi e con l’Imam di Al Azhar, non a Doha e con il leader politico-religioso dei Fratelli Musulmani di tutto il mondo, lo Sheikh del Terrore e telepredicatore di Al Jazeera, Yusuf al-Qaradawi, anch’egli omesso nell’articolo malgrado la venerazione degli al-Thani nei suoi confronti, Mozah inclusa.

Il testo a fondo pagina ci offre l’ingannevole immagine di Mozah nel suo ufficio mentre “guida il Paese verso la modernità”, dichiarando “questa è democrazia, non l’Occidente”. Ciò lascia trasparire sia l’ostilità nei confronti dell’Occidente tipica dei Fratelli Musulmani e collante ideologico tra il Qatar, la Turchia di Erdogan e il regime khomeinista iraniano, che le ambizioni di conquista mai sopite di Doha in Medio Oriente.

Quale modernità, quale democrazia? La risposta è il fondamentalismo dei Fratelli Musulmani, fondato sulla sottomissione della donna, da imporre dopo aver conquistato il potere attraverso elezioni democratiche. Il modello Primavera Araba, sempre pronto a tornare e a trasformarsi in un inverno islamista. Mozah è madre e moglie dello Stato canaglia più pericoloso del mondo e su di esso sarebbe opportuno divulgare una corretta informazione.

Aggiornato il 16 giugno 2023 alle ore 13:06