Belgio, il governo cade sul Global Compact

Il Global Compact è stato fatale. Così il premier belga Charles Michel ha annunciato le dimissioni. Il suo governo si è letteralmente spaccato sul Patto Onu sui migranti. Appena dieci giorni fa, i principali alleati dell’esecutivo guidato da Michel, i nazionalisti fiamminghi, hanno abbandonato la compagina governativa. Così, l’esecutivo è diventato di minoranza. Secondo il partito di destra il Global Compact avrebbe tolto la sovranità al Belgio sulla gestione dei migranti. Così, il governo ha chiesto il sostegno alle opposizioni. Ma l’esito non è stato positivo. Per queste ragioni, il premier si è visto costretto a rassegnare le dimissioni. Michel, alla guida del governo da quattro anni, ha deciso di lasciare dopo due giorni di violente proteste a Bruxelles contro il Global Compact. Si sono registrati dei veri e propri scontri di piazza tra i manifestanti e la polizia, che ha usato cariche, gas lacrimogeni e idranti.

Michel ha dichiarato che avrebbe lasciato l’incarico andando “immediatamente dal re”. Così, Re Filippo di Belgio ha ricevuto il capo del governo, riservandosi di accettare le sue dimissioni. I nazionalisti fiamminghi capitanati dal sindaco di Anversa, Bart De Wever, in cambio del sostegno al secondo governo Michel hanno avanzato delle importanti concessioni. Su tutte, la modifica della Costituzione. Michel ha opposto un categorico “no”, giudicandole “inaccettabili”.

Aggiornato il 19 dicembre 2018 alle ore 15:37