Siria, muoiono 468 civili e l’Onu è bloccata dalla Russia

In Siria i bombardamenti uccidono 468 civili, tra cui 108 bambini. Sono i numeri forniti dall’Osservatorio siriano per i diritti umani rispetto all’offensiva lanciata domenica dal regime di Bashar al-Assad. Per il sesto giorno consecutivo, gli aerei del regime siriano hanno scagliato bombe e barili-bomba sull’enclave ribelle del Ghouta orientale.

Nel frattempo, all’Onu, slitta ancora una volta il voto. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite cerca, da tempo, di votare una risoluzione per un cessate il fuoco di trenta giorni, per consentire gli aiuti umanitari e l’evacuazione dei feriti.

Secondo fonti diplomatiche, si cerca di evirare il veto della Russia. Nella bozza di risoluzione in discussione da due settimane si fa riferimento ad un cessate il fuoco che entrerebbe in vigore 72 ore dopo l’adozione del testo da parte del Consiglio Onu.

Bisogna fare presto. È urgente l’invio di aiuti umanitari, vale a dire medicine e cibo. Il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno inviato un messaggio comune al presidente russo, Vladimir Putin, chiedendogli di dire “sì” alla tregua prevista dalla bozza Onu.

Macron ha detto che “la Francia è pronta ad accogliere le persone evacuate dal Comitato internazionale della Croce rossa”

La guerra siriana è scoppiata nel marzo 2011. Da allora, l’Onu vive una situazione di stallo. Non è riuscita a dare una svolta risolutiva per la pace, soprattutto per la posizione della Russia, alleata di Damasco.

Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 09:48