Brexit, le illusioni britanniche secondo Tusk

Il futuro tra il Regno Unito e l’Unione europea è assolutamente incerto. Theresa May pare abbia proposto a Bruxelles di adottare un periodo di transizione “aperto”, della durata indefinita, in attesa di costruire quella partnership “profonda e speciale” più volte auspicata.

Ma il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk è intervenuto sul tema, alla conclusione di un summit informale a Bruxelles, mostrandosi perplesso. “Sono contento − ha detto Tusk − che il governo britannico sembri andare verso una posizione più dettagliata, ma se ciò che riferiscono i media è vero, temo che la posizione britannica sia basata su una pura illusione”.

L’ironia del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha provato a stemperare la tensione. “Avete i titoloni per domani”, ha dichiarato rivolgendosi ai giornalisti.

Tusk incontrerà la May giovedì a Londra. E il portavoce della premier britannica ha annunciato che la May terrà un discorso il giorno dopo, venerdì prossimo, 2 marzo, per precisare la sua visione del futuro rapporto fra Londra e l’Unione europea.

Frattanto, la May ha tenuto un incontro di otto ore, riservato ai ministri del governo conservatore, per trovare una posizione condivisa sulla gestione della Brexit. Il risultato è che il ministro degli Esteri Boris Johnson continua a scalpitare. Perché, per usare un eufemismo, non sottoscrive pienamente la politica della premier su questo fronte.

La May, nel corso della riunione, ha esposto i piani per un accordo “che funzioni per tutte le parti del Regno Unito e permetta scambi commerciali flessibili”.

Pare che Londra sia intenzionata a lasciare il mercato unico e l’unione doganale, porre fine alla libertà di circolazione dei migranti e alla giurisdizione della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma, allo stesso tempo, Theresa May prova a negoziare un accordo che riduca i diritti di dogana e le procedure amministrative.

Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 09:53