Lula si ricandida, nonostante la condanna in appello a 12 anni

Lula non demorde. Non si arrende neppure di fronte ad una grave condanna. L’ex presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva ha confermato, durante un incontro con migliaia di simpatizzanti a Belo Horizonte, che si ricandiderà alle elezioni presidenziali del Brasile, previste il prossimo ottobre.

Lula è stato condannato in appello a 12 anni di carcere per corruzione. È il risultato della maxi-inchiesta Lavajato, che ha scoperto l’intreccio tra politica e affari in Brasile. Il processo è ruotato intorno ad un attico in riva al mare a Guaruja, che secondo la magistratura Lula avrebbe ricevuto dal proprietario della ditta di costruzione Oas, in cambio di un trattamento di favore nella concessione di ingenti appalti pubblici intorno al colosso statale Petrobras.

 I legali di Lula hanno già presentato un ricorso contro la sentenza che potrebbe impedirgli di candidarsi alle consultazioni. I sondaggi lo vedono superfavorito.

Il leader 72enne potrebbe tecnicamente essere incarcerato nel caso di rigetto del nuovo ricorso, a meno che non si tenti un ulteriore ricorso. Secondo i suoi legali la sentenza di condanna emessa il 24 gennaio scorso dai tre giudici della Corte d’Appello di Porto Alegre conterrebbe “38 omissioni, 16 contraddizioni e cinque punti su cui non vi è chiarezza”. Dunque, il risultato dovrebbe essere l’annullamento dell’intero processo o l’assoluzione di Lula.

Ma, al momento, appare molto improbabile che la giustizia spagnola faccia marcia indietro e lo assolva.

Aggiornato il 16 aprile 2018 alle ore 09:57