Lula tra esaltazione e dannazione

Lula ovvero le ore buie dell’ex presidente. La stella della politica brasiliana, ora rischia il carcere. Il giudice federale Bruno Apolinario ha restituito il passaporto all’ex presidente 72enne Luiz Inacio Lula da Silva. La confisca del documento si era resa necessaria a fronte della condanna in appello a 12 anni di reclusione del leader politico, per corruzione passiva e riciclaggio di denaro.   

Giovedì, Lula stava per partire per l’Etiopia, per partecipare a una conferenza della Fao. Ma la giustizia brasiliana gli aveva impedito di lasciare il Brasile e aveva ordinato il sequestro del passaporto, sostenendo che vi fosse un serio pericolo di fuga. Il passaporto di Lula era stato ritirato lo scorso 25 gennaio dal giudice di primo grado Ricardo Leite.

Dunque, ora l’ex capo di stato non ha più alcuna restrizione per i viaggi all’estero. Frattanto, nonostante i guai giudiziari, si trova sempre in testa ai sondaggi per le presidenziali del prossimo ottobre, con il 37 per cento delle preferenze. Il mercato teme il caos. Secondo gli analisti il rischio è la frammentazione del voto e una pericolosa deriva estremistica che porti il Brasile a vivere una crisi economica senza precedenti. Un fatto è certo. L’incertezza sul voto potrebbe influire negativamente sulla crescita.

Aggiornato il 16 marzo 2018 alle ore 12:08