Italia: andiamo verso l’Europa inglese

E’ decisamente interessante il modo di procedere del Regno Unito. Solo per questo, sarebbe giustificato seguirlo.

A Calais, gli inglesi costruiranno un muro anti-immigrati. Entro la fine di questo settembre 2016 Londra avvierà la costruzione del muro anti-immigrati appena fuori dalle installazioni portuali di Calais. L’installazione, ha spiegato il ministro britannico per l'immigrazione Robert Goodwill, lambirà la carreggiata della strada di accesso al porto, per evitare gli assalti dei migranti ai tir diretti verso gli imbarchi dei traghetti diretti in Gran Bretagna. Ad oggi le forze di polizia britanniche presenti sul suolo francese hanno già fermato 84.088 migranti pronti a forzare la frontiera. La patria delle libertà democratiche ed il gioiello economico europeo non solo ha deciso si staccarsi ed andarsene dall’Europa tedesca, ma erige muri a difesa dell’invasione migratoria, anche terroristica islamica. La Cancelliera Angela Merkel è fortunatamente oramai "a tempo" ed in Germania c’è oggi il boom dell'ultradestra alle elezioni regionali, un vero e proprio schiaffo alla distruttrice d’Europa. Il partito di Merkel è stato superato da quello dell'ultradestra proprio per la politica pro-migranti. A un anno esatto dal trionfalistico annuncio "wir schaffen das", ovvero "ce la faremo" ad accogliere tutti i migranti cui Merkel ha spalancato le porte (in un anno nella sola Germania sono affluiti 1,1 milioni di profughi), arriva adesso il feroce conto dei tedeschi.

Sul versante statunitense, Barack Obama, in fortunata (per noi tutti) scadenza di mandato presidenziale a fine 2016, ha affermato da ultimo, rivolgendosi al dittatore turco Erdogan, che: "I golpisti siano assicurati alla giustizia". Oltre che non c’era bisogno lo dicesse, non fa fatto infatti che aggiungere al massacro turco antidemocratico ad opera di Erdogan, la beffa e lo spregio di una politica estera degli Stati Uniti a dir poco confusa, certamente deleteria.

Il presidente Usa, il cui mandato prima scade meglio è, ha esortato Erdogan a terminare il lavoro fatto sino ad ora contro l'Isis ed ha ricordato di stare lavorando giorno e notte per trovare un accordo con la Russia sulla Siria. Su quest’ultimo punto, in realtà, sta trionfando e troneggia la strategia di Vladimir Putin, mentre la lotta all’Isis turca, anche quella, verrà risolta mentre Erdogan sta solo approfittando dello strapotere per mandare al macero tutti quelli che non la pensano come lui. In Turchia sono in corso vere e proprie purghe contro ogni turco dissenzienti e curdo da macellare, altro che lotta all’isis. "I negoziati sul Ttip sono falliti de facto". Così tutti noi europei siamo stati informati dal ministro tedesco: "Gli europei non possono accettare le richieste degli Usa". Il vice cancelliere e ministro dell'economia tedesco, Sigmar Gabriel, ha sostenuto, non si sa a che titolo a nome di tutti gli europei, che "i negoziati con gli Usa sono falliti de facto perché noi europei non vogliamo assoggettarci alle richieste americane". "Nulla si muove sulla questione". Ciò quantunque il commercio e gli investimenti con il partenariato transatlantico – Ttip – potrebbero così come avrebbero potuto creare la più grande zona di libero scambio al mondo con circa 800 milioni di persone. E’ in corso anche in Europa, ma non se ne parla, una drastica crisi austriaca con la Turchia che ha richiamato a casa il proprio ambasciatore, e le cui ragioni sono da rinvenire nella promessa tedesca dell'ingresso nell'Unione europea tedesca della Turchia e in una legge turca sulle violenze sessuali che permette gli abusi sessuali contro i bambini al di sotto dei 15 anni. Alle rimostranze dei Paesi democratici simboli sostenitori dei nostri diritti umani fondamentali, ha corrisposto una pubblicità all'aeroporto internazionale turco in cui si è accusata la Svezia di avere il più alto tasso di violenze al mondo. In pratica Erdogan, con la minaccia di mollare i fili a restringimento delle folle migratorie di disperati pronti ad invadere l’Europa tedesca, dà la precedenza ai turchi, persegue caccia e stermina i suoi oppositori a migliaia, e chiede insistentemente l’estradizione del nemico Gulen, attualmente in terra statunitense, per fargli pubblicamente la festa, ricattando o meglio minacciando apertamente Bruxelles sui diritti umani e forzando, pretendendo l’abolizione dei visti per i turchi che entrano in Europa. Chiaramente è necessaria la riconfigurazione di questa Europa.

L’Italia avrebbe potuto fare molto in tal senso se solo non fosse stata "interrotta" nel suo percorso dalla occupazione del potere politico (ed economico) da parte di governi illegittimi non eletti e parlamenti dichiarati incostituzionali. Oggi in preda ad usurpatori misti a profittatori, il nostro Paese è avvitato su una china ed un destino di decrescita, improduttività e fondamentalmente incapacità ed incompetenza di amministrazione e gestione, di non governo. Il nostro Paese deve dotarsi presto di governi e parlamenti legittimamente eletti, gli italiani devono andare a votare perché è il solo ed unico modo per contrastare l’avviluppamento e potere riemergere. Solo con futuri governo e parlamento eletti, democratici, l’Italia può esprimere e attuare la politica estera necessaria (come anche la politica interna economica istituzionale e sociale). L’Italia dovrà fare asse con il Regno Unito accompagnando la ricostruzione possibile della nuova vera Europa politica comune. E sperare che, dagli Stati Uniti, con Donald Trump presidente a mò di Reagan, venga assecondata ed aiutata. La forza della libertà è forte ed i popoli, in genere, si pretendono e pretendono per sé di essere liberi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:02