Migranti: l’Europa decide senza l’Italia

Scatenano le guerre, fanno i casini e poi chiedono scusa. E i morti? Il caos creato? Le responsabilità? I danni? I risarcimenti? La rimessione in pristino? Niente di niente. Si scusano. Come se bastasse. Bè, non basta affatto, Da ultimo Tony Blair, noto al pubblico gossipparo più per la laison con la moglie arrampicatrice cinese di Murdoch che quale primo ministro inglese che scatenò la guerra in Iraq, oggi impunemente chiede scusa. Tra l’altro, impunito e impenitente, sono scuse furbette perché fatte in vista della riunione della commissione di inchiesta che valuta, a distanza di una decina d’anni abbondanti, su quanto fatto.

Ed ecco che sulla Cnn Blair fa il suo mea culpa ad orologeria, cioè nell’imminenza della pubblicazione del rapporto della commissione d’inchiesta che deve giudicare il suo operato. Blair ammette adesso di non avere calcolato bene cosa sarebbe successo con la caduta del regime iracheno, e che c’è una correlazione tra la guerra in Iraq e l’ascesa del Califfo, dell’Isis e del terrorismo di matrice islamica che è attualmente all’arrembaggio terroristico dell’Occidente. L’ascesa dei tagliagole dell’Isis è stata anche una conseguenza della guerra scatenata in Iraq nel 2003 dagli Usa di George W. Bush con il sostegno chiave della Gran Bretagna e del suo governo di allora. Blair ha ammesso che vi sono “elementi di verità” nell’accusa di un legame diretto fra l’invasione del territorio iracheno e il successivo avvento del cosiddetto Stato Islamico del califfo al-Baghdadi, radicatosi proprio in Iraq prima di dilagare in Siria sullo sfondo della sanguinosa guerra civile tra le forze governative di Bashar al- Assad e gli oppositori, jihadisti o meno, del regime.

“Chiedo scusa” per aver diffuso informazioni d’intelligence “sbagliate”, ha detto rispondendo a una domanda sulle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam Hussein che servirono a Washington e a Londra come alibi di quella guerra, e “chiedo scusa anche per alcuni errori di pianificazione oltre che, certamente, per i nostri errori di valutazione su cosa sarebbe successo una volta rimosso il regime”. La storia non si fa né con i “ma” né con i “se”: la storia è storia, quale risulta dai fatti che la determinano nella realtà. Blair ha tentato di argomentare di non potere dire quale impatto sull’Iraq avrebbe avuto “la Primavera Araba cominciata nel 2011” laddove la guerra del 2003 non ci fosse stata , asserendo inoltre che “l’Isis di fatto abbia acquistato importanza da una base più siriana che irachena”. Ma alle scuse segue una responsabilità per ciò che si è fatto e pure riconosciuto e confessato come un errore, o niente? Giustamente la leader scozzese Nicola Sturgeon, ha liquidato le scuse di Blair come mera “operazione d’immagine”. Si tratta tuttavia di “crimini di guerra” che hanno favorito la nascita dell’Isis, ci sarà pure qualche responsabilità da fare valere?

Intanto, a proposito di chi non fa il proprio lavoro e a quanto pare neppure ne risponderà mai, in Europa è stato firmato un accordo sui Balcani che porterà più immigrati in Italia. L’Unione europea ha deciso, assente l’Italia, di aprire cioè le porte ad altri 100mila immigrati ed a quelli che verranno respinti i quali, cosa che accadrà dappertutto, arriveranno in Italia dall’Albania. Sono stati ben undici i Paesi europei che hanno trovato un accordo per la “gestione” dei migranti e lo hanno fatto firmando 17 punti che sono un programma beffa per l’Italia. D’altra parte Renzi non era stato invitato alla riunione.

Il bell’accordo in questione promosso dalla Commissione Ue guidata da Juncker, quello dello scandalo degli affari del Lussemburgo, penalizza proprio l’Italia. In poche parole, i paesi baltici investiti dall’ondata dei migranti riducono dappertutto gli ingressi e i passaggi di frontiera e così i migranti, secondo l’allarme della stessa Ue che afferma “c’è il rischio che la strada dall’Albania potrebbe diventare il nuovo percorso seguito quest’inverno”, si rivolgeranno e verranno verso l’ Italia.

La Merkel, alla conclusione del meeting contro l’Italia, ha detto che “siamo di fronte a conflitti globali che ci toccano ora direttamente” e che “l’Europa deve dimostrare che si tratta di un continente di valori e di solidarietà”. Purché i migranti vadano tutti da un’altra parte, ad esempio in Italia. Dunque gli altri Stati membri hanno deciso per l’Italia che vi sia lo scambio più efficace e duraturo di informazioni, le limitazioni al passaggio dei profughi da uno Stato all’altro, il sostegno ai profughi con cibo, alloggio e assistenza medica, la maggiore coordinazione dei flussi migratori, il contrasto al traffico di migranti e la riaffermazione dell’accordo con la Turchia, da attuare in tempi rapidi. “Solo un approccio transfrontaliero collettivo - si legge nella nota diffusa - nel rispetto dello spirito europeo basato sulla solidarietà, la responsabilità e la cooperazione pragmatica tra le autorità nazionali, regionali e locali, può avere successo. Un’azione unilaterale può innescare una reazione a catena: i paesi dovrebbero quindi lavorare insieme, così come con i paesi d’entrata come la Turchia”. A parole, perché nei fatti, i migranti sono indirizzati e arriveranno tutti in Italia, geograficamente aperta su tutti i fronti. Perché è necessario avere governi eletti e parlamenti legittimi in Italia? Perché siano preparati alla bisogna. Oggi l’Italia è in balìa del nulla, e pure messa all’angolo dagli altri Paesi dell’Unione europea cui contribuisce economicamente profumatamente. Si corra ad elezioni e si mandino soggetti in grado di esserci ed “intelligere”, pro nobis.

In Polonia ha stravinto le elezioni la destra nazionalista e anti-euro modello Orban che addirittura sostiene contro l’Europa che le politiche energetiche europee avrebbero danneggiato il Paese, il quale ha solo guadagnato dall’Europa in termini economici, e sostiene anche che gli immigrati “portano le malattie”, mentre in Italia abbiamo un ministro degli Esteri di un governo illegittimo al potere, mai eletto, Paolo Gentiloni, che sostanzialmente quanto inutilmente delira dicendo: “Ue spalanchi le porte. Possiamo accogliere centinaia di migliaia di persone se solo costruiamo una politica comune”. Gentiloni vaneggia di “politiche comuni sull’immigrazione”, senza rendersi conto che proprio su questo tema l’Ue è già evaporata, e che un momentino prima di evaporare si è “accordata” senza l’Italia per spedire tutti i migranti nel Belpaese. Ottimo lavoro dunque, nessuna responsabilità e nessun voto democratico. Davvero un bel capolavoro.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:01