The great european disaster

Altra crisi, altro inganno. Sono ben due le crisi attuali dell’Europa unita, e cioè la Grecia in piena deflagrazione e il Regno Unito. Il default del debito pubblico della Grecia con conseguente uscita dall’euro e il prossimo referendum della Gran Bretagna sull’uscita dall’intera costruzione europea. Come è noto il Regno Unito non fa parte della moneta comune europea, ha la sterlina e una propria banca centrale, decide le proprie politiche fiscali e monetarie secondo gli interessi nazionali, fa parte cioè della Comunità europea dei ventotto Paesi membri dell’Unione, ma con un proprio particolare statuto. Il Regno Unito potrà convincersi di potere fare partedell’Europa unita quando quest’ultima avrà configurato se stessa come Stati Uniti d’Europa, analogamente agli Stati Uniti d’America. In Gran Bretagna le elezioni sono state vinte da David Cameron, anzi, stravinte, e ciò contro lo spirito europeista di questa Europa.

Cameron ha vinto cioè su un piano molto poco europeista, dato che intende tagliare i contributi all’Europa e indire, come promesso entro il 2017, un referendum sulla permanenza del suo Paese nell’Unione. Il Regno Unito, con Cameron, si è pronunciato a destra. Oggi più che mai, da Grexit a Brexit, la Gran Bretagna vuole uscire da quella parte dell’ Unione europea cui appartiene. Un processo che potrà arrivare a compimento nel 2017, in gran parte già avvalorato dalla crescita dell’Ukip di Nigel Farage oggi sconfitto e ritiratosi. La consultazione referendaria su cui Cameron ha scommesso la propria elezione avrà effetti inevitabilmente dirompenti, rafforzando il fronte anti euro che si oppone all'egemonia tedesca in Europa. Cameron vorrebbe restarci in Europa, cercando di ottenerne la ritrattazione a cominciare dall’articolo del Trattato di Roma del 1956 che prevede la ever closer union, ovvero l’integrazione progressivamente sempre più stretta. Riuscirà a convincere gli inglesi a restarci? Cameron ha vinto ed è stato premiato perchè dopo cinque anni al governo, la Gran Bretagna ha dimezzato il deficit dal 10 al 5 per cento, nel 2014 il pil è salito del 2,6 per cento e la disoccupazione è oggi al 5,5 per cento, nessuno tra gli avversari osa più parlare di austerità. Cameron ha stravinto perché ha adottato una politica di riduzione graduale della spesa pubblica e ha spinto sulla politica monetaria espansiva, mentre riduceva le tasse sui redditi dei cittadini e delle imprese. L’Europa stupida della Merkel e di Napolitano (Monti, Letta, Renzi, Mogherini per l’Italia) invece ha sbagliato tutto, mentre Cameron ha remato controcorrente e vinto. La politica europea errata dell’Europa tedesca ha oggi 23 milioni di disoccupati, è intrisa di rabbia e delusione, di sfiducia. Sanzioni stupide alla Russia a nord e invasioni di immigrati clandestini tra cui delinquenti di matrice islamica a sud hanno reso evidente l’incapacità e l’inadeguatezza di questa falsa Unione che oggi rimane col fiato sospeso temendo ogni elezione in qualsivoglia Stato membro perché fonte di emersione di rabbiosi partiti populisti e anti Ue. Iniziano ad essere troppe le “eccezioni” di Paesi che, all’interno dell’Unione, chiedono trattamenti speciali dall’Europa in luogo di una ricontrattazione complessiva. La Grecia di fronte al fallimento del governo Tsipras ha visto fuggire i soldi greci dicendo così addio al calo del debito pubblico. Oggi la Grecia non solo non riesce a pagare gli stipendi e le pensioni ma non ha avviato nessuna effettiva riforma economica in grado anche di rifondere i propri creditori. Guardando indietro nella storia, la Grecia di Tsipras ha chiesto alla Germania di essere risarcita dei danni di guerra, cosa strampalata che le ha garantito il venire meno dei futuri finanziamenti dall’Ue per ulteriori salvataggi. La Bce di Draghi ne vorrà scongiurare l’uscita e starà contrattando con la Germania un piano economico europeo di investimenti massicci pubblici con spinte verso il mercato unico europeo, compresi servizi e commerce e unione energetica, una sorta di piano Marshall in chiave Merkel/Draghi per fare sopravvivere l’Unione e la Grecia. Basterebbe anche per l’ uscita dalla Ue della Gran bretagna? In Europa deve cambiare tutto. L’Europa deve riformarsi per esistere. Oggi sopravvive sotto i colpi delle crisi. Bisogna cambiare tutto. I salvataggi di Draghi sono come una morfina, aiuta a prendere tempo ma non elimina il problema, che è quello di ricontrattare l’Europa ponendo le basi politiche per gli Stati Uniti d’Europa.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:03