L’Obamacare ridurrà i posti di lavoro

Obamacare quanto ci costi! È questa l’esclamazione di tanti americani, soprattutto datori di lavoro, di fronte al nuovo rapporto del Cbo, l’ufficio del budget del Congresso. In base a questo studio la riforma della sanità voluta da Barack Obama ridurrà di 2 milioni di unità la forza lavoro negli Stati Uniti. Come mai una riforma sanitaria riduce la forza lavoro? Proprio come avevano previsto i conservatori statunitensi, il maggior costo per i datori di lavoro, obbligati a comprare una polizza per i loro lavoratori, disincentiverà le assunzioni. Secondo il Cbo, le aziende saranno spinte a non assumere oltre il 50mo dipendente, o a non espandersi o a delocalizzare la produzione, per non finire sotto la legge che li obbligherebbe a provvedere alle spese sanitarie.

Lo stesso rapporto considera anche la possibilità che i lavoratori ormai vicini alla pensione possano lavorare per meno ore per conservare i sussidi sanitari finché non potranno candidarsi al programma Madicare, che copre (a spese del contribuente) tutti coloro che sono in età di pensione. I sussidi, inoltre, “ridurranno l’incentivo al lavoro”, secondo gli analisti della Cbo. In compenso l’Obamacare, funzionerà come una “tassa occulta sul lavoro” per coloro che ritornano a lavorare provvisti di assicurazione sanitaria. Infine, ma non da ultimo, chi troverà un impiego e sarà assicurato, si ritroverà con stipendi quasi inevitabilmente ridotti, a causa di tasse e/o multe che i datori di lavoro dovranno pagare per essere in regola con la nuova legge sanitaria.

“La classe media è già schiacciata da questo stato dell’economia e l’Obamacare non fa che peggiorare la situazione”, ha commentato il portavoce repubblicano John Boehner. I Repubblicani, d’altra parte, avevano predetto questi effetti ed ora è giunto il loro momento per passare al contrattacco, in vista delle elezioni di medio termine il prossimo novembre. La risposta della Casa Bianca è ben poco rassicurante: la riforma lascerà “la gente libera di decidere sulle proprie vite e sul proprio tenore di vita” e chi deciderà di non cercare un lavoro, perché non gli conviene, lo farà per scelta propria e non perché licenziato. Grazie sire, verrebbe da rispondere.

Nel momento in cui la ripresa è lenta e la disoccupazione è ancora ai massimi storici degli Usa, vai a introdurre una legge che disincentiva il lavoro e rispondi che “è una scelta dei disoccupati”? Se dall’altra parte della barricata ci fosse un Reagan, questa amministrazione sarebbe già a pezzi. Ma i Democratici sono fortunati, perché i Repubblicani, in cinque anni, non sono ancora riusciti a selezionare un leader all’altezza. Solo per questo Hillary Clinton ha ancora buone chance di vincere le prossime presidenziali del 2016, come ritiene il preveggente Time Magazine.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:53