Maledetta primavera...araba

Sette anni e mezzo a due blogger perché professano l'ateismo su Internet e nessuna libertà di espressione garantita ai gay in quanto tali. «Che fretta c'era, maledetta primavera...». Araba, nella fattispecie. Che riporta la categoria dello spirito delle rivoluzioni nel mondo arabo a quella delle velleità senza speranze. 

Il caso più eclatante è quello di Jabeur Mejri e di Ghaz Beji, due ventottenni che non solo hanno osato fare professione di ateismo sul proprio blog ma hanno anche disegnato satiricamente Maometto come una specie di pedofilo. Il tutto per la vexata quaestio del suo avere sposato l'ultima moglie Aisha quando lei aveva sei anni, ed averla conosciuta carnalmente quando ne aveva nove. Come tutte le storie di fede e di leggenda, questa cosa non si sa neppure se sia storicamente vera. Certo è che viene usata come giustificazione in Arabia Saudita, Iran e altri paesi islamici per promettere in sposa a vecchi di sessant'anni ragazzine ancora impuberi. 

Sia gli arresti sia le sparate anti gay avvengono nella Tunisia appena uscita da una tornata elettorale in cui ha vinto il partito "Ennhada" di Rachid Gannouchi, leader islamista per anni latitante a Londra, condannato a morte per sedizione in patria, sia ai tempi di Bourguiba sia in quelli più recenti di Ben Alì. Quando tornò in patria, accolto come una specie di esule, molti paventavano quello che adesso sta succedendo. Ma anche dall'Europa arrivarono le solite rassicurazioni politically correct: «vedrete, Ennhada sarà come una democrazia cristiana in salsa islamica». 

Se a tutto ciò aggiungiamo anche la gaffe del ministro dei diritti umani (sic!), Samir Dilou, anche lui di Ennhada, che in un recente statement diretto alla comunità Lgbt in Tunisia ha affermato che «la libertà di espressione ha dei limiti» e che «ad esempio, la pubblicazione di una rivista Lgbt in Tunisia non è ammissibile», ecco il quadro di cosa è diventata una rivoluzione partita laica, pacifica e giovanile e arrivata al traguardo vecchia, islamista e barbuta.

Ora che ai vecchi tiranni al potere si sono sostituiti i "giovani turchi", per lo più promananti dai vecchi partiti islamici banditi dalle dittature, ecco i risultati. A queste popolazioni che dopo la caduta degli imperi coloniali hanno conosciuto un ininterrotto cadere dalla padella nella brace, non resta, per consolarsi, che l'antico odio antisemita contro lo stato di Israele. Che non c'entra ovviamente nulla con i loro problemi, ma da quella parti ci si consola con poco.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:30