Sassolini di Lehner
Mi sono deciso. Oggi, faccio coming out, insomma, esco allo scoperto: essendo multiculturalista rispettoso di tutti gli usi e costumi, per dimostrare correttezza politica a quattro sportelli, avvio il turbo, cioè la sovralimentazione a digestione interna e mi ingozzo di proteine proibite. Sperimento e faccio mia la nobile cultura dei cannibali, per lanciare l’allarme sul rischio della loro estinzione. Orsù, salviamo i mangiatori di carne umana cruda, lessata, arrostita con o senza aggiunta di Salis. Ti sei mai chiesto, impigrito onnivoro occidentale, se stai manifestando e vandalizzando quanto basta le città, per la conservazione del fratello troglodita antropofago, decimato dal cattivissimo uomo bianco?
E tu, accoglionista totale, quand’anche gli accolti siano nuovi stupratori e spacciatori, perché non organizzi l’ennesima cooperativa finalizzata al lucro umanitario, la quale possa degnamente accogliere, calzare, vestire e custodire siffatti masticatori di proteine umane, che in futuro, come sta scritto nel decalogo dei cannibali, ci pagheranno le pensioni? E voi, Lgbtisti triangolari, interrogatevi zan-zan finalmente sulla centralità dell’imperativo categorico: urge garantire i diritti civili soprattutto agli uomini della pietra che, essendo illiberali e incapaci di rispettare l’altrui pensiero, fanno gran bollito dei rivali dell’opposta tribù. L’Europarlamento che Satana ce lo conservi stracotto e stufato, ben infuocato da pezzi di ‘nduja, ha appena ideato di stanziare 3 miliardi e 600 milioni di euro per finanziare non le aziende o le famiglie, bensì la propaganda arcobaleno di Lgbtqia+. Perché, senza rinunciare alla bergogliana “troppa frociaggine”, non destina, allora, altri miliardi per la troppa cannibalaggine?
In attesa di risposte, dopo ampia consultazione con tutti gli chef che hanno ammorbato le tivù con puzzolenti effluvi di cucina, con il contorno di patetici concorsi a premio – tali chef, tuttavia, non faranno parte della dieta inclusiva e biosostenibile, perché rimangono sullo stomaco peggio dei peperoni non spellati – comincio a gustarmi polpettine di gente appartenente alla tribù degli odiatori ignoranti e violenti. L’ignoranza è tutto, il resto è niente. Vedi gli afroamericani che odiano il bianco schiavista, ma si convertono all’Islam, la culla della tratta degli schiavi. L’ignoranza è, infatti, il condimento necessario per gustare la carne dei vandali, degli occupanti continui, degli antisemiti, di quanti scappano scocciati, irritati, furenti sino all’isteria, appena viene nominata Liliana Segre, colpevole d’essere sopravvissuta ai lager e di non essersi trovata il 7 ottobre 2023 a farsi massacrare da quei bravi ragazzi di Hamas, eredi a fin di bene dei nazisti.
L’idiozia non in modica quantità, aromatizzata da eterna sconoscenza, è la salsa giusta, ad esempio, per marinare Greta Thunberg, che, per dimostrare il disumano trattamento subito dai detenuti islamici nelle carceri di Israele, ha esibito come prova provata, non poco raccapricciante, la fotografia dello scheletrito Evyatar David, un poveretto stremato, maltrattato, torturato, affamato. Ebbene, come non metterla in salamoia la nostra flottigliera, avendo dato del “prigioniero palestinese” maltrattato dai perfidi israeliani al denutrito ebreo Evyatar David, preso in ostaggio e tormentato dalle belve di Hamas? Mi ciberò con sommo gusto di ali e coscette dei pontificatori televisivi, compreso il cecoslovacco “Donat”.
Simili opinatori sarebbero piaciuti ad Andrej Ždanov, ai carnefici del PCd’I ed anche a Joseph Goebbels, i quali si dovettero accontentare della radio o dei film tipo Süss l’ebreo o Harlem di Carmine Gallone per propagandare l’estasi del razzismo e della demonizzazione degli ebrei. Con tutto il mio multiculturalismo, non riuscirò, però, a divorarmi Francesca Albanese neppure a cacio e pepe, essendo intollerante agli alimenti intolleranti. Mi tenta, invece, un assaggino di involtini degli umanitari che sostengono la causa dei bimbi gazawi, minacciando Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni. Basta e avanza il secondo piatto a base di insalata di nervetti, landinismi e cazzullate. Mentre la ricetta landinista risulta irritante ma poco sostanziosa, il pezzullo quotidiano di Aldo Cazzullo sazia sempre e tutti, dal grullo al citrullo.
Aggiornato il 11 ottobre 2025 alle ore 09:47
