Errare è umano perseverare è Burioni

Nel monumentale articolo pubblicato su queste pagine da Aldo Rocco Vitale, in merito alla sospensione decisa dal Governo per le famigerate multe di 100 euro alle persone che hanno eluso l’obbligo del vaccino anti-Covid, viene sottolineato che “tale decisione, saggia per i motivi che seguiranno, ha suscitato la solita indecorosa scia di polemiche da parte dei giustizialisti pandemici, cioè gli stessi soggetti che durante la pandemia hanno sostenuto quelle misure che, come il green pass, hanno violato i diritti fondamentali e naturali di tutta la popolazione italiana, i principi dello Stato di diritto, il funzionamento fisiologico del tessuto democratico, nonché la dignità della persona intorno alla quale ruota e si fonda la legittimità dell’ordinamento civile, giuridico e politico”.

Ora, sottoscrivendo in pieno il citato passaggio, vorrei segnalare tra i citati giustizialisti pandemici si è immediatamente posto in prima fila, esprimendo tutto lo sdegno per la presunta misura anti-scientifica adottata dall’Esecutivo di centrodestra, Roberto Burioni, il virologo della paura per eccellenza il quale, a titolo di cronaca, fu autore in quell’oscuro periodo della nostra Repubblica di una virata a 360 gradi, passando dal “rischio zero per l’Italia”, parola di giovane marmotta, ad una ecatombe senza precedenti che solo una vaccinazione di massa avrebbe scongiurato. Tant’è che oggi così stigmatizza la decisione del Governo in un post pubblicato su X: “Multe tolte ai no vax: i vaccini fino a omicron erano efficaci nel prevenire l’infezione, quindi chi ha scelto di rifiutare un vaccino sicuro ed efficace ha messo in pericolo la sua salute e quella degli altri”. Quindi, malgrado la montagna di studi e di esperienze acquisite ad ogni livello, che come riportato nell’articolo di Vitale, il virologo pesarese persevera nel riproporre la linea, già all’epoca sbugiardata dalla scienza vera, espressa da Mario Draghi: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire”.

Tutto questo, poi, nonostante che due grandi vecchi della virologia, come il compianto Luc Montagnier e il nostro illustre Giulio Tarro, trattati dai talebani della scienza come due rimbambiti, si spolmonarono a lungo per sostenere l’impossibilità di creare un vaccino stabile per i virus a Rna dal momento che questi ultimi variano alla velocità della luce. Ed è per questo, spiegavano ad una parte della comunità scientifica resa sorda da molteplici e spesso inconfessati interessi, che non è mai stato possibile realizzare un vaccino per il raffreddore. Raffreddore che viene causato da molteplici virus, tra cui proprio alcuni appartenenti alla vasta famiglia dei coronavirus.

A questo punto i soliti maligni complottisti, da cui ci dissociamo, potrebbero sostenere che in realtà, reinterpretando le parole di Burioni, il fatto di non vaccinarsi, più che mettere in pericolo la propria e l’altrui salute, ha creato qualche serio danno al colossale business che si era creato intorno ad una malattia che, come già segnalavano i primi riscontri, colpiva gravemente solo i soggetti immunodepressi, così come sempre avvenuto per le sindromi influenzali.

Ma sulla buona fede dei tanti virologi che hanno imperversati per anni sulla nostra informazione nazionale ci metterei veramente la mano sul fuoco: parola di Muzio Scevola.

Aggiornato il 13 dicembre 2024 alle ore 09:38