Il commissario europeo per gli Affari economici, l’uscente Paolo Gentiloni (Partito democratico), ha dichiarato che la manovra economica del Governo di Giorgia Meloni va bene ed è in linea con i parametri imposti dall’Ue. Fratelli d’Italia vota compatto come nessuno a favore della nuova Commissione europea a guida Ursula von der Leyen, che però ha ribadito gli obiettivi dell’agenda green verde-rossa al 100 per cento, nonostante i Verdi si siano spaccati in tre e solo un terzo circa ha votato a suo favore, non gli italiani tra l’altro. La Commissione viene infatti confermata con 31 voti in meno rispetto ad un mese fa con soli 10 voti in più (51 per cento) rispetto alla maggioranza richiesta. Partito popolare europeo a favore, ma ha avuto defezioni dal Pp spagnolo e dagli sloveni che hanno votato contro. Il grosso dei socialisti ha votato a favore con solo due voti contrari, ma ben 18 astenuti. Left ha votato contro come tutti i cosiddetti “patrioti” di destra. I liberal di Renew Europe hanno votato favore, ma con 6 astenuti.
Il Gruppo dei conservatori e riformisti (Ecr), e qui veniamo al punto politico, si è spaccato e il copresidente, il fedelissimo della Meloni, Nicola Procaccini ha dichiarato libertà di voto, ma gli europarlamentari di FdI hanno fatalmente votato compatti a favore, sono stati i più ligi, i più granitici di tutti a favore di Ursula. Contrari invece i polacchi di Diritto e giustizia (Più).
Occorre sottolineare che senza i voti di Giorgia Meloni von der Leyen sarebbe andata a casa.
Nel frattempo l’Ue ha sbloccato la sesta rata Pnrr all’Italia, mentre il Pil dello Stivale annaspa nello zerovirgola nonostante i 240 miliardi (debiti) del famigerato Piano, il che dimostra la lampante inutilità delle pianificazioni pubbliche rispetto alla crescita economica, ma anche questo Governo sbandiera come un successo l’utilizzo dei fondi europei figli del piano politico chiamato Next Generation Eu, che pone al primo posto la “transizione ecologica e la mitigazione dei cambiamenti climatici”. La destra statalista si trova perfettamente a suo agio in questo sistema. Molti elettori di FdI avrebbero però preferito un comportamento meno “europeista” e meno accondiscendente ai diktat eco-folli Ue, ma invece è proprio grazie a Fratelli d’Italia che oggi la presidente von der Leyen può confermare tutti gli obiettivi della precedente legislatura, senza far intravedere alcun cambiamento di agenda.
Il cambiamento, il contrasto alle follie green, la rivoluzione liberale e perfino quella sovranista possono aspettare.
(*) Presidente di Liberisti italiani
Aggiornato il 02 dicembre 2024 alle ore 12:15