I sovranisti sono contro l’Europa. Lo dice la parola stessa. Matteo Salvini ha reso esplicito il desiderio antieuropeo, proponendone l’uscita nel corso di una affollata manifestazione con i rappresentati continentali della sua cordata. È l’Europa, dice Salvini, dei massoni, dei burocrati, dei banchieri, di George Soros e della “Bce che rovina migliaia di famiglie”. Contemporaneamente, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola (la stessa che è nel mirino del Capitano), ha iniziato il suo tour elettorale da Caserta, all’insegna della costruzione di una scelta europeista. L’esatto contrario di Matteo Salvini. Siccome il leader della Lega conosce la politica come le sue tasche, sa perfettamente che un disegno come il suo non può realizzarsi individualmente, con parole tonitruanti contro Ursula von der Leyen. È assolutamente necessario ottenere alleati. Ma si sa che per una tale alleanza l’opera è molto impegnativa, dovendo convincere che la vecchia Europa è brutta e cattiva.
Salvini rappresenta comunque l’area moderata dei tantissimi che nuotano contro il Vecchio Continente. Le accuse all’Europa dei Soros, dei banchieri e dei burocrati che fanno parte della massoneria rappresentano quel rimprovero che, curiosamente, veniva spesso ripetuto nel nostro Ventennio per indicare qualcosa o qualcuno di ostile e di negativo al regime. C’è una quantità di partitini, di parlamentari europei, di movimenti, di presenze che sono praticamente di estrema destra alleati con partiti xenofobi, razzisti, omofobi, filorussi, tra i quali non c’è dubbio che Salvini occupi una posizione moderata. Ma il punto vero sta proprio in questo coacervo di piccoli protagonisti – piccoli per ora e per consistenza – ma con rappresentanti all’Europarlamento con slogan e programmi. Al punto che il nostro Antonio Tajani ha rivolto al partito tedesco dell’Afd l’accusa di dire cose “dal sapore nazista”. Ebbene, questi uomini e questi partiti, i conservatori europei (presieduti, come ben sappiamo, da Giorgia Meloni) non vogliono avere nulla a che fare con l’alleanza di estrema destra, obiettivo salviniano. Questo è dunque il punto, l’ostacolo principale allo stato praticamente insormontabile per Salvini, perché sa che qualsiasi progetto, se non trova alleati, non ha gambe per camminare.
Non solo, ma la proposta del leader leghista non è suonata molto gradita alle orecchie di Giorgia Meloni, la quale non a caso si è mostrata preoccupata, giacché quasi quotidianamente ha a che fare con la “maledetta” (da Salvini) burocrazia europea, ottenendone anche indubbi vantaggi. Sarà dunque molto problematico il salto salviniano per scavalcare l’Europa, secondo il nuovo obiettivo-miraggio di un ritorno alle piccole Patrie. Ci vorrebbe un miracolo. Nel frattempo, qualcuno, come il leader degli “amici” rumeni ha messo le mani avanti, annunciando di volere aderire al gruppo dei moderati. “Troppo facile – ha commentato Salvini – allearsi con chi vince”. Che ha fatto proprio il motto “sconfiggeremo chi vuole distruggere l’identità europea”.
Aggiornato il 06 dicembre 2023 alle ore 09:21