Diplomazia

In una vecchia “Strenna dei romanisti”, non calcistici ma folkloristici, venne pubblicata una vignetta di Trilussa. Una vecchietta saliva per le scale di casa al buio, con una candela. Sotto i versi: “Per le scale/come in diplomazia/ per far luce/occorre la bugia”.

Avrebbe dovuto tenerlo presente António Manuel de Oliveira Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, quando, dopo aver manifestato la insopprimibile indignazione per la barbarie indescrivibile dell’operazione di Hamas in Israele, ha, di passata, affermato che la presa del movimento terrorista sulla popolazione palestinese di Gaza, è facilitata dagli arresti domiciliari che lo Stato ebraico impone, da decenni, alla popolazione stipata nella Striscia, e che la brutalità degli atti commessi da quella che è, a giudizio delle stesse Onu, un’organizzazione terroristica, non può ricadere su una popolazione inerme.

Il breve inciso, in un lungo discorso, sarebbe pressoché passato inosservato se non fosse stato posto in evidenza dalla reazione scomposta del governo israeliano, sino alla richiesta di dimissioni dello stesso segretario generale delle Nazioni Unite. Comportamento censurato dalla parte più responsabile del rabbinato, soprattutto della diaspora. Esso è consapevole di come anche il genocidio in atto della popolazione civile della Striscia di Gaza stia alimentando il rigurgito di antisemitismo in giro per il mondo.

Il mio ricordo va a tanti anni fa, al ginnasio o al liceo, non ricordo bene. Era il momento di una premiazione per i migliori risultati scolastici. Invitato d’onore il Cardinale Luigi Traglia, l’ultimo della Curia romana squisitamente romanesco, anche se di Albano Laziale. Saliva le scale e gli si era appiccicato addosso un individuo untuoso, uno tipico che parla facendo il gesto di lavarsi le mani. Facevo le stesse scale e intercettai queste due battute; quell’individuo: “La diplomazia vaticana è sempre la prima al mondo”. Il Cardiale Traglia: “E figuremose la seconna!”.

Noto come, in questi frangenti, la Segreteria di Stato della Santa Sede sia silente ed operi, mentre quelle delle Nazioni Unite e di Israele e degli Stati Uniti d’America facciano un gran, scusate i termini, “casino”!

Aggiornato il 26 ottobre 2023 alle ore 11:32