Va pur detto che Matteo Salvini non manca di attrazione (fatale?) persino per la massima associazione (alias sindacato) delle toghe. Una volta si diceva toghe all’assalto. Ora, invece, continuano a fare quello che da decenni sanno ben esercitare: il potere. Il fatto è che, anche e soprattutto in questo caso, non è venuto a mancare quello che, se non sbaglio, il leggendario Mike Bongiorno chiamava aiutino. Aiutino che – temporibus illis – qualcuno di noi, a scuola, implorava sottovoce al solito secchione del banco a fianco. Questo soccorso è sopraggiunto in questi giorni, in una politica sempre più a fari spenti nella notte repubblicana. Ed è consistito nell’ennesimo corteo, ovviamente di protesta. Ma al suo interno, cioè fra i marciatori (a senso unico, come direbbe il sempre compianto Arturo Diaconale), è stata comprovata la presenza di una magistrata. Non una qualsiasi (è assai probabile, se non certo, che altri suoi colleghi non siano mancati in altre marce del genere).
Intendiamoci: la libertà vale per tutti, giudici compresi, per qualsiasi marcia di protesta. Un giornale liberale e garantista come il nostro è da sempre su questa linea e lo dimostrano le tante battaglie di questi decenni a favore della libertà di pensiero e di azione. Ma, e lo diciamo per l’ennesima volta, nel rispetto della Costituzione e soprattutto dell’interesse generale, la presenza della magistrata Iolanda Apostolico in un qualsiasi corteo non sarebbe di per sé commendevole (benché impropria). Però in quell’occasione si trattava di una manifestazione contro la politica di Matteo Salvini sugli immigrati. Politica che la magistrata ha invece contrastato, non convalidando da giudice il trattenimento di immigrati. Il punto dolente e per non pochi aspetti stupefacente (usiamo le parole di Matteo Renzi) è dunque questo e che chiamiamo senza remore come l’ennesima invasione di campo della magistratura nei confronti della politica. Altro che terzietà! Ma con l’aggravante che si tratta di una invasione non soltanto ad personam ma nei riguardi del Governo Meloni. E, naturalmente, anche il Partito democratico applaude. Come ha fatto e continua a fare dai tempi del glorioso Pool che lo “salvò”? A proposito, che fine ha fatto Antonio Di Pietro? Anche in questo caso e per l’ennesima volta l’Anm ha offerto una difesa Perinde ac cadaver non soltanto di Apostolico ma dell’intera corporazione. A quando un regista che realizzi un film su tutta questa storia? Gli suggeriamo il titolo: Gli intoccabili.
Aggiornato il 07 ottobre 2023 alle ore 12:36