Dopo la visita a Caivano di Giorgia Meloni, il primo Consiglio dei ministri utile ha preso le prime, complesse, misure atte a fronteggiare quel degrado camorristico nel quale sono maturati i delitti che hanno da ultimo segnalato questa località ai disonori della cronaca.
Il Governo conservatore ha deciso di concentrare su una località la lotta alla criminalità; una delle tante zone franche presenti sul territorio nazionale, nel Meridione ma non solo. Da esse lo Stato, in passato, s’è ritirato per non affrontare situazioni troppo complesse (o in quanto quelle forze di governo temevano di perdere i voti delle cosche). Quasi uno sperimento in vivisezione. Si è mirato ad un centro specifico, ma alcune misure hanno portata generale, atte a colpire anche le altre simili situazioni di degrado.
Ad esempio nella lotta contro l’abbandono scolastico. La Meloni è trasecolata, e chi scrive con lei, quando ha appreso come i genitori che sottraggano i figli all’obbligo scolastico oggi sono puniti con un ammenda di trenta euro. Uno dei provvedimenti varati ne fa una fattispecie di reato, sanzionabile con due anni di carcere e revoca della potestà genitoriale. Le misure in materia penale che rendono responsabili i minorenni superiori ai quattordici anni, ed i genitori dei dodicenni e tredicenni (i genitori, si badi bene, anche qui con possibile revoca della potestà genitoriale), tendono a sottrarre i ragazzi allo sfruttamento da parte della criminalità organizzata.
In breve, per non farla lunga, s’è mirato su Caivano, ma con un fucile a trombone caricato a pallettoni, atti a colpire le zone di degrado ovunque si trovino, in una Nazione dove i passati governi, in gran parte di centrosinistra, hanno permesso ci fossero zone franche sottratte alla legalità nella stessa Roma capitale, si pensi a Tor Bella Monaca.
Aggiornato il 08 settembre 2023 alle ore 13:11