Circa un incontro bilaterale italo-ucraino, presieduto dal premier Giorgia Meloni, numerosi soggetti tra imprese, istituzioni ed Enti di vario tipo si sono confrontati, in questi giorni, sul ruolo italiano nella ricostruzione dell’Ucraina, quando saranno finiti i disastri cagionati dalla guerra in corso.
Con vari appuntamenti in Libia, Etiopia e altrove – con il presidente dell’Unione africana – la stessa Meloni ha cominciato a studiare il proposto “Piano Mattei” per promuovere lo sviluppo dell’Africa. Questo Governo, cosa nemmeno mai tentata dagli Esecutivi precedenti, ha fatto inserire, nell’agenda dell’Unione europea, l’emergenza migratoria. Si è ancora lontani nel vedere una coerente politica, in materia, dell’Unione europea, ma la discussione è stata avviata. In campo fiscale, si cominciano a intravvedere le prime misure per le imprese, ispirate al principio “più assumi, meno paghi”. Potremmo continuare. Insomma, questo Governo tira dritto per la sua strada, quella enunciata nel programma in base al quale la coalizione che lo compone ha vinto le elezioni.
E l’opposizione? È un mosaico mal connesso, con poche proposte alternative, il più delle volte in contrasto tra loro, in cui tutti sono contro tutti, con critiche argomentate con frasi fatte. Cerca, come direbbero a Roma, di “buttarla in caciara”, col pretendere tutte le volte di redigere il Dna ideologico del presidente del Consiglio.
Se questa è l’opposizione, Giorgia Meloni presiederà il Governo per decenni fino a quando, esausta, si ritirerà di propria iniziativa. Perché sapete cosa c’è: alla gente, di quell’indagine genetica, non potrebbe fregare di meno.
Aggiornato il 28 aprile 2023 alle ore 10:14