Vladimir Vladimirovič Putin, presidente della Federazione Russa, anche nel discorso che celebrava un anno della tentata invasione dell’Ucraina, ha ribadito la visione del mondo della classe che domina oggi in Russia. Infatti, egli è esposto come se facesse tutto lui. In quella coraggiosa nomenclatura c’è un accordo unanime. Se questa “operazione militare speciale” andrà bene, ci avventeremo tutti sulla carcassa dell’Ucraina. Ma se andasse male, l’ha voluta e comandata lui e solo lui, caro lei. E deve pagare lui e solo lui, magari con un “Piazzale Loreto” sulla Piazza Rossa. Nel frattempo, il presidente spera di sfangarla e propone un nuovo ordine mondiale alternativo all’Impero Amerikano. La cappa è d’obbligo, la spada no: la cavalleria è morta.
Questa “globalizzazione un sacco alternativa” la Federazione Russa la starebbe costruendo con l’Unione euroasiatica; la Cina comunista, una dittatura a partito unico nella quale il proletariato resta tale; l’Iran teocratico, in cui si massacrano le ragazze con il velo mal messo e s’impiccano i ragazzi sospettati d’essere omosessuali; le tirannidi latinoamericane e quelle africane, quest’ultime aiutate dalla Wagner.
L’Impero Amerikano è ormai una pluricentenaria federazione liberale. Attorno a essa ha riunito l’Alleanza Atlantica. L’Organizzazione difende la Gran Bretagna oggi di Carlo III – il sovrano ecologista – a capo del Commonwealth of Nations, che mette assieme le democrazie liberali – come il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda – e le Nazioni libere dell’Europa occidentale e centrale, integrate nell’Unione europea e cooperanti nel Consiglio d’Europa.
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Aggiornato il 01 marzo 2023 alle ore 09:52