
L’aggressione russa all’Ucraina sta mettendo sempre più in evidenza la drammatica, spaventosa differenza che c’è tra una guerra vera, le cui vittime civili appartengono a tutte le fasce di età, e una guerra inventata, come quella molto italiana al Coronavirus, nella quale ha sempre corso gravi rischi solo una ristretta fascia di soggetti fragili. Ciononostante, malgrado nel mondo avanzato siamo rimasti i soli a mantenere rigide misure sanitarie (persino l’Austria ci ha lasciati, eliminando di fatto l’obbligo vaccinale), prosegue a tutto campo l’offensiva contro chi non ha voluto piegarsi al medesimo obbligo-ricatto vaccinale. Tant’è che in questi giorni il ministero della Salute, sempre condotto da quel gran genio di Roberto Speranza, ha iniziato una sorta di bombardamento a tappeto sopra la testa dei renitenti al vaccino, inviando all’Agenzia delle entrate i codici fiscali di questi soggetti.
Al ritmo di 100mila codici al giorno, sono stati già individuate quasi 700mila soggetti over 50 da multare, dopo che saranno stati espletati i relativi accertamenti. E così, mentre le fiamme del conflitto nell’Est dell’Europa rischiano minacciosamente di allargarsi, l’Italietta delle carte bollate e della ceralacca perde tempo a ricercare e multare gli untori No vax. Nel frattempo, gli ospedali si stanno svuotando assai velocemente, con meno del 6 per cento delle terapie intensive occupate dai soggetti positivi al Sars-Cov-2, ma il Paese resta ancora in uno stato di doppia emergenza: sanitaria e bellica.
(*) Tratto da nicolaporro.it
Aggiornato il 11 marzo 2022 alle ore 12:45