Se i partiti vanno in tilt, mentre la giustizia ne vorrebbe fare terra bruciata

Una giustizia in vena di decapitazioni quella italiana. Dopo i lunghi e fruttuosi allenamenti di trent’anni fa concentrati col manipulitismo nell’abrogare una Repubblica (la Prima, per intenderci), in queste ultime ore è ritornata in gran spolvero, facendo sfoggio di retate eccellenti in quel di Firenze, benché con risposte al fulmicotone del capo in testa Matteo Renzi. Piatto ricco mi ci ficco deve essersi detto quel pm. E vai allora con i rinvii a giudizio, resi illustri da un ex presidente del Consiglio e adesso capo di un partito. Per non dire di chi li segue a ruota, compresa una bella e brava parlamentare: non c’è pietà per il sesso debole, la giustizia è uguale per tutti. Avanti il prossimo! Non sembri una battuta ma le cose nei partiti italiani stanno così. Più o meno, si capisce.

Rivolgiamoci dalla parte dei pentastellati dei quali, parlare in questi giorni di caos, è più che legittimo: è il minimo. Sono, a dirla tutta, in tilt. In quello diretto da Giuseppe Conte si è assistito alla decapitazione, naturalmente per via giudiziaria, del Movimento in seguito all’accoglienza, da parte del tribunale, del ricorso di alcuni esclusi, dalle votazioni. Tutti a casa, ha detto la sentenza, iniziando da Conte che ora deve decidere il da farsi, come e con quali strumenti interni. Operazione non semplice, come tutte quelle di un Movimento Cinque Stelle incapace di leggere e scrivere (di politica, intendiamoci) e per anni basatosi sulla mitica piattaforma Rousseau di casaleggiana memoria; ma le difficoltà e i mugugni interni si fanno sentire.

A ben vedere, il pensiero più o meno recondito di Conte è diverso e, per certi aspetti, più risolutivo e sbrigativo per la soluzione di un vero e proprio rebus sul quale, per aumentare altre preoccupazioni, aleggia il silenzio, più duro di ogni macigno ma non meno inquietante di un Luigi Di Maio che se ne sta ala finestra a guardare. La soluzione contiana consisteva nel fare votare subito la base, ma a questo punto è intervenuto Beppe Grillo soprannominato l’Elevato, il creatore, il garante del Movimento e ha imposto lo stop. Il fatto è, appunto, che Conte e Grillo hanno idee molto diverse su come salvare un M5S considerato, da non pochi osservatori, in limine mortis. E infatti l’ex premier vorrebbe il blitz ma accarezzando l’idea di un suo partito, mentre il comico genovese teme rogne giudiziarie e ha imposto un “tutti zitti! Le sentenze vanno rispettate”. Si ritorna al punto di partenza, allo stallo, al pericolo delle carte bollate. Non se ne esce. Un movimento o partito in tilt.

Anche nel centrodestra la musica non cambia di molto. Giorgia Meloni, sulla cresta dell’onda e dei sondaggi, ha lasciato gli alleati di stucco sostenendo, né più né meno, che il centrodestra è finito, non esiste più. Una sentenza di morte più o meno presunta. A meno che siano note solo alla leader di Fratelli d’Italia cause e motivazioni di questa sua convinzione, il centrodestra, nel suo insieme, non pare sull’orlo della tomba, al di là della forzata sosta di un Matteo Salvini decisamente non in forma e della non tenera età di Silvio Berlusconi che, stando alle sue giornaliere dichiarazioni, mostra lucidità e in certi casi chiaroveggenza, intervenendo nella politica, a volte anche in quella internazionale. Di certo, comunque, il centrodestra non attraversa uno dei suoi momenti migliori.

Sono diverse le ragioni di questo malessere nei partiti (lasciando per ora nel suo angolo il Partito Democratico di Enrico Letta e compagni) che deriva anche da quell’alleanza generale – a parte Giorgia Meloni – che non canterà di certo “tutti insieme appassionatamente!” ma che, volente o nolente, tiene in piedi un Mario Draghi che sta facendo bene il suo mestiere. Il che li dovrebbe costringere a rinnovarsi e a rimodernarsi, predisponendo il terreno di quelle riforme di sistema delle quali si parla da un trentennio. In primis quella della giustizia, prima che questa faccia di loro piazza pulita. Altro che partiti in tilt.

Aggiornato il 11 febbraio 2022 alle ore 09:30